Dall'Oklahoma alla California a bordo di un vecchio camion. La famiglia contadina di Tom Joad (Fonda), travolta come migliaia di altre dalla Grande Depressione del 1929, affronta un avventuroso viaggio verso la "terra promessa" dove ci sarà il lavoro. Ma Tom, che è appena uscito di prigione ed è ricercato dalla polizia, deve lasciare i suoi cari per non metterli nei guai.
Note
Un capolavoro di John Ford che ricrea, con eccezionale intensità, il clima del romanzo di John Steinbeck da cui è tratto. Un racconto per immagini magistrale nella sua impeccabile, rigorosa essenzialità; grandi interpretazioni di protagonisti e comprimari.
Il film più duro e di maggior valore umanitario e sociale di J. Ford, che non era "solo" un grande regista di western, come lui stesso si definiva. Il Lynch di "Una storia vera" gli deve molto. Voto 9
VOTO 10/10 Il film di John Ford è uno scrupoloso adattamento del romanzo omonimo di Steinbeck sul periodo di crisi economica conosciuto come Grande Depressione e sul dramma degli agricoltori dell'Oklahoma, che, a causa della povertà, dovettero spingersi a cercare lavoro in California. Il romanzo ebbe un grande successo, tanto da spingere il produttore Zanuck a opzionarne… leggi tutto
Nella vita niente va preso per scontato e questo film ce lo insegna,molto buono il messaggio finale di questo film, dopo tutto quello che ha vissuto questa famiglia rimane insieme e non molla mai, l'amore,l'unità, lo spirito di sacrificio, li spinge sempre a perseverare. leggi tutto
John Ford sembra, inizialmente, abbandonare la sua matrice western, ma non è così: i temi cari all'autore rimangono intatti, come l'amore per i grandi spazi, per la terra simbolo delle proprie origini, per la leggenda (all'esodo viene dato certamente un valore mitico), per la vecchia generazione e per la vita quotidiana della gente. A tratti il film pare un po' noioso, ma vi sono delle… leggi tutto
Nella pianura alluvionale. “Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia,…
Nonostante la regia perfettamente classica, glacialmente misurata, John Ford permea il suo Furore di un immenso calore umano: prima ancora del discorso autoriale sugli ultimi e delle ingiustizie che sono costretti a sopportare, anche a causa di uno stato assente, il film che Ford trae dall'opera di Steinbeck è un racconto sui legami umani, uno sguardo nostalgico che diffida del nuovo, del…
Tenendo conto dei titoli che sono stati votati da almeno 25 utenti, questi dovrebbero essere i film preferiti dagli iscritti a FILMTV.IT (se mi è sfuggito qualche titolo, vi invito a segnalarmelo)
“Metti i tuoi desideri su un piatto e la merda sull'altro, e vedi da che parte pende la bilancia.” Un buon-ottimo King -{solamente nel finale, dalle ultime 75-100 pagine, certe linee di dialogo del…
Non prestando fede al dogma che vede nella necessità di tradire il romanzo l'unico modo per trasportarlo sul grande schermo senza cadere nella mediocrità, Ford riesce nel miracolo di dare immagine al capolavoro di Steinbeck facendosi accompagnare passo passo dal grande scrittore. Ma viaggiando su vette qualitative così elevate, il passo falso è dietro all'angolo. E se…
Mancanti:
- Nijûshi no hitomi (1954)
- It Always Rains on Sunday (1947)
- Went the Day Well? (1942)
- Me and My Gal (1932)
- Gardiens de phare (1929)
- The Blue Bird (1918)
Anni prima del Neorealismo italiano di De Sica - Visconti - Rossellini, John Ford ci racconta l'America delle classi sociali piu' indigenti e maggiormente colpite dalla Grande Depressione del 1929. E lo fa con un film diretto e pessimista (naturalmente "l'ipocrisia americana" lo critico' duramente in patria) - ma con quella forte dose di speranza e voglia di rialzarsi che…
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Commenti (9) vedi tutti
Viaggio in un far west economico e liberista: il paradiso dei ricchi.
commento di gruvierazVoto 8. [23.02.2014]
commento di PPun capolavoro, non ho parole.fine.
commento di sciancatocaneIl film più duro e di maggior valore umanitario e sociale di J. Ford, che non era "solo" un grande regista di western, come lui stesso si definiva. Il Lynch di "Una storia vera" gli deve molto. Voto 9
commento di BobtheHeatCon i tempi di un western, la storia storta di Steinbeck diventa un capolavoro. Sublime, grandioso, anarchico.
commento di CristianBodeiFord ancora alle prese col tema del viaggio come ne La carovana dei mormoni o in Ombre rosse, sempre con grandi risultati. 8
commento di kotrabottimo adattamento del romanzo di Steinbeck
commento di bocchanGrande film, un dramma molto profondo raccontato con fluidità e maestria.
commento di valien88Grande film che forse meritava piu' considerazione.
commento di IVANSELVA