Regia di Norman J. Warren vedi scheda film
Su un pianeta colonizzato di recente, presso un laboratorio di ricerca scientifica, gli scienziati riescono ad entrare in contatto con una forma di vita aliena. La giovane Sandy viene a sua insaputa in contatto con una misteriosa entità e si ritrova incinta suo malgrado dell'alieno che l'ha abusata. Il parto avverrà in poche ore, trasformando anche nella psiche la scienziata che, divenuta aggressiva e famelica come mai ci si aspetterebbe da un essere umano, comincia ad uccidere tutti i suoi compagni di viaggio, fino a soccombere di fronte all'ultimo superstite, che, tuttavia, si accorgerà che le creature appena nate sono due, e sono già in grado di rappresentare un pericolo letale per la sopravvivenza.
Concepito a breve distanza e sulla scia del successo riscontrato dal capostipite Alien di Ridley Scott, Inseminoid, che porta la firma dell'inglese Norman J. Warren, specializzato in horror a basso costo e qui alle prese con una contaminazione tra il genere e la fantascienza, è divenuto col tempo un piccolo oggetto di culto di cui non si può tralasciare la rozzezza e la involontaria ilarità che finiscono per suscitare nello spettatore (oggi più che mai) certe scene nate e studiate per provocare, al contrario, raccapriccio e tensione.
In particolare la mimica facciale della protagonista, Judy Geeson, è davvero incongrua, esagerata, sopra le righe anche in situazioni di straordinaria emergenza descritte un po' alla buona nel film, che tenta di scimmiottare il suo eccellente capostipite già citato, ma senza successo.
Più interessante la insolita scena di stupro da parte dell'alieno ai danni della vittima, che si presenta forte ed efferata, senza lasciar troppo spazio all'immaginazione.
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