Regia di Adam McKay vedi scheda film
Ron Burgundy è la leggenda di Channel Four, rete televisiva di San Diego che spopola nell’etere statunitense degli anni ’70. Nonostante non sia una cima, Burgundy ha un successo strepitoso, messo a repentaglio dall’arrivo della bella e determinata Veronica Corningstone.
Commedia al limite del demenziale, con l’istrione Will Ferrel protagonista, ed una schiera di ottime spalle (Rudd, Applegate, Carell) a fare da contorno necessario. Un film sostanzialmente corale, nonostante Ferrel abbia lo scettro; talmente corale che all’improvviso, in una delle scene più esilaranti di un film comunque non straripante ma divertente, arrivano d’improvviso numerosi membri del cosiddetto frat-pack (Luke Wilson, Vince Vaughn, Ben Stiller, Jack Black).
Non una folgorazione, ma nemmeno una schifezza. Gli autori almeno cercano una originalità (il marchio di Judd Apatow da questo punto di vista è una garanzia), a metà strada tra i film con Leslie Nielsen o le parodie alla “Hot shot”, ma con una consapevolezza verso il limite di queste ultime a cui si sostituisce una “idiozia intelligente”, secondo una prospettiva nuova.
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