Regia di Joe D'Amato (Aristide Massaccesi) vedi scheda film
Joe D’Amato confeziona un’opera folle (e fara anche di peggio con “Porno Holocaust”) miscelando porno, erotismo volgare, avventura e un pizzico di splatter. A dispetto del titolo, non sono gli zombi a intrattenersi in rapporti sessuali, ma gli uomini (tanto è dovuto per dipanare subito qualche dubbio).
La confezione è migliore di molte altre pellicole del regista, con un fotografia (dello stesso D’Amato) e delle location suggestive. Anche la regia non è niente male riuscendo a creare un’atmosfera malsana (bella l’idea del gatto nero e della sorta di “strega”). Reggono anche le interpretazioni soprattutto se si considera che non vi sono attori di livello (a parte l’indimenticabile Montefiori e la mulatta Gemser). La sceneggiatura, invece, scricchiola (non si capisce perché, a metà film, ci siano alcuni zombi che girano in mezzo al villaggio abitato) e si abbandona a scene porno/erotiche (che spezzano il ritmo) superflue (trashose le scene con Montefiori che penetra le ragazze senza togliersi i Jeans!? Finale talmente “fuori di testa” da considerarsi un cult!).
Citazioni a “Zombi 2” (gli zombi che emergono dalle tombe scavate in mezzo alla foresta) e a De Ossorio (gli zombi ricordano i suoi “templari” risuscitati). Musiche sufficienti.
Per gli amanti del gore si segnalano un paio di decapitazioni, una mitica evirazione (morso della Gemser mentre pratica una fellatio) e vari morsi che asportano generosi brandelli di carne. Solo per gli studiosi di B-Movie italiani. Voto: 5.5=
Cura la messa in scena e la fotografia molto più del solito, ma mette in scena troppe scene erotiche e un paio pornazze totalmente fuori luogo. Il risultato di queste scelte influisce negativamente sul ritmo.
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