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Erotico profondo - Jack lo squartatore

Regia di Jesus Franco vedi scheda film

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La recensione su Erotico profondo - Jack lo squartatore

di giurista81
4 stelle

Un Jess Franco anomalo che, con un cast artistico più solido della media dei suo prodotti, confeziona una pellicola in un modo assai insicuro e per niente convincente. Il regista spagnolo “indovina” giusto due o tre sequenze (soprattutto la lunga sequenza che porta all’omicidio nella foresta, ma anche quella del primo omicidio non è da buttare), poi si affloscia in una regia degna di una telenovela (vedi le scene in cui inquadra le finestre delle case e poi stacca all’interno, per riprendere in lunghe inquadrature fisse i vari personaggi). Troppi i cali di ritmo con scene che avrebbero meritato il taglio in sede di montaggio.
Incomprensibile la scelta di mettere in scena Jack The Ripper, quando poi il modus operandi dell’assassino è totalmente diverso rispetto a quello del killer che falcidiava i vicoli di Whitechapel (perfino la conclusione non rispetta i fatti storici). Grossi problemi anche nello script, con un soggetto che non sa quale piega prendere. Si sarebbe potuto optare per un’opera drammatica (concentrata sulle gesta e sulla psicologia del killer, dando più spazio, rispetto all’unica e interessante scena onirica mostrata, ai suoi disturbi psicologici) oppure per un thriller (in cui lo spettatore si sarebbe dovuto interrogare su chi fosse l’assassino e, magari sarebbe potuto rimanere ancorato alla poltrona) ovvero per un poliziesco (concendrando l’attenzione sulle tecniche di indagine); invece si è fatto un bel calderone, mostrando subito l’identità dell’assassino e dando poi seguito a scene sostanzialmente noiose e poco utili alla causa (vedi tutti gli esami dei testimoni e le varie raffigurazioni dei profili). I dialoghi, talvolta verbosi e compiaciuti, sconfinano spesso nel ridicolo (irritante il vecchietto cieco che sa sempre tutto: più che avere i sensi acuiti è un autentico veggente!). La confezione, pur giovando di una fotografia discreta, è, considerato l’anno di uscita, a dir poco mediocre. Per dirla in termini spicci, sembra di assistere a un film dei primi anni ’60, come confermano le spruzzatine gore in stile “Blood Feast”.
Franco non convince neppure nelle venature erotiche (abbondano i nudi femminili integrali), sua vera specialità, offrendo scene che sembrano più dirette da Tinto Brass (continue inquadrature dei fondoschiena delle ballerine) che dal vero Jess.
Colonna sonora (di tale Baumgartner) fiacca, scenografie e interpretazioni passabili, seppure con un Kinski lontano anni luce dalle sue migliori performances. In definitiva, non è tra i peggiori lavori di Franco, ma è senz’altro mediocre e senza attenuanti. Voto: 4.5+

Cosa cambierei

Montaggio, sceggiatura, regia più coinvolgente e più dinamica (specie nei momenti in cui ci sono i dialoghi), eliminando quel fastidiosissimo "effetto telenovela".

Su Jesús Franco

Trova tre sequenze passabili (quella di apertura; il delirio onirico in cui l'assassino vede sua madre mezza nuda; l'adescamente e il successivo stupro-assassinio di una prostituta perpetrato in un bosco avvolto dalle nebbie), poi pasticcia al più non posso. Inquadrature incomprensibili (vedi gli zoom sulla punta acuminata delle sbarre di un cancello; oppure le riprese in primo piano del fondoschiena di una volgare ballerina), regia in alcuni tratti tipica da telenovela, lunghissime inquadrature fisse. Non ci siamo... Anche il suo estro folle-visionario fatica a mostrarsi. Male.

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