Regia di Sergio Bergonzelli vedi scheda film
Una rilettura del romanzo di Guareschi e dei film di Duvivier/Gallone/Comencini incentrati sull'eterna lotta fra un prete e un sindaco comunista: ma qui non c'è nessuna battaglia Dc-Pci, religione vs politica, chiesa in opposizione a casa del popolo: c'è solo falso moralismo (Don Camillo) contro ostentata fregola (Peppona la prostituta). Desolante? Sì. Specialmente perchè la sceneggiatura firmata dal regista (il mestierante Sergio Bergonzelli) e dal protagonista Pupo De Luca (inutile spiegare perchè non è Marlon Brando) affonda fra luoghi comuni beceri, battute scialbe e una marea di scenette sexy quasi mai effettivamente necessarie. D'accordo: la mastodontica mastodotazione di Ria De Simone è comunque un ottimo incentivo alla visione, ma probabilmente per un altro tipo di film (e di cinema, magari con luci rosse), perchè a conti fatti, mettendo la poderosa e ammirevole coppia di gioielli pettorali in media con le potenzialità recitative della stessa, si va comunque ampiamente sotto alla sufficienza. Nel ruolo laterale del sindaco compare inoltre Luca Sportelli, una carriera ricchissima di particine nel cinema trash, anche in titoli di miglior levatura. Qui sfioriamo preoccupantemente gli abissi, la serie Z: siamo in presenza di uno di quei film fatti tanto in fretta e tanto male che a fatica si riesce a seguire una logica nello svolgimento della trama. Persino Bergonzelli ha fatto di meglio. Colonna sonora di Marcello Giombini, in linea qualitativa con il resto del lavoro. 1/10.
In paese arriva Peppona, procace nipotina del prete locale, Don Camillo. La ragazza è una prostituta e neppure ci tiene a nasconderlo; fra Don Camillo e Peppona (peraltro comunista) comincia il braccio di ferro.
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