Regia di Otto Preminger vedi scheda film
Un agente dello spionaggio inglese fa il doppio gioco da sette anni, per riconoscenza verso un collega russo che gli ha fatto espatriare dal Sudafrica la moglie nera. Sembra un episodio di 007 totalmente privo di scene d’azione: estetica da vecchio telefilm, recitazione goffa e legnosa, risultato moscissimo, che non appassiona mai; solo a tratti si intravede qualche brandello elegiaco che può ricordare lo spirito originale di Graham Greene. Peccato, perché è l’ultimo film di Preminger.
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