Regia di Otto Preminger vedi scheda film
L'ultimo film del grande Otto Preminger si ricorda più per quello che è successo fuori dal set: pare che il budget fosse così esiguo che per terminarlo il regista si sia venduto due Matisse della sua collezione privata e che il montatore abbia sequestrato la bobina originale minacciando di non rilasciarla se non fosse stato pagato, a conti fatti credo che sia stato l'unico a ricevere il compenso pattuito visto che il film è in circolazione ma per quanto si sa nessun membro del cast ha visto il becco di un quattrino per non parlare del resto del crew.
Il risultato è ovviamente scarso: l'intento era di raccontare un antesignano di James Bond che spara poco e semplicemente si guadagna la pagnotta facendo la spia ma il tutto è tremendamente lento e verboso con un cast di tutto rispetto che si impegna poco visto che lavorare per la gloria non stimola mai nessuno a dare il meglio.
Williamson, Jacobi, Morley sono al loro peggio e si salva solo la bella modella somala Iman qui al suo esordio e quindi stimolata dalla prospettiva di esprimere doti recitative e presenza scenica che la condurranno comunque a partecipare a film di successo come "La mia Africa" di Pollack e "Senza via di scampo" di Donaldson.
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