Regia di Bryan Forbes vedi scheda film
Lo psicologo Judd Stevens, a Chicago, presta un giubbotto impermeabile ad un suo paziente, che viene accoltellato poco dopo: potrebbe essere stato lui il bersaglio del killer, erroneamente sfuggitogli? E si nasconde tra i suoi pazienti, chi impugnava il coltello fatale? Naturalmente, ci scapperanno altri morti, prima della fine, e l'analista si ritroverà sotto pressione di uno sbirro che sembra accanirsi contro di lui, e la scia di delitti che continua. Tratto da un romanzo di Sidney Sheldon, che negli anni Settanta confezionò più di un best seller nei thriller, e che generò anche "Linea di sangue", "A faccia nuda" fu un film annunciato e distribuito poco e malamente: fu uno dei lungometraggi interpretati da Roger Moore negli anni di "pausa" tra un James Bond ed un altro, precisamente tra il penultimo e l'ultimo girato dall'attore londinese. L'intrigo è alla Sheldon, meno complicato di quanto voglia far sembrare, e Bryan Forbes è un regista non memorabile, che imposta come un film tv dell'epoca il ritmo del racconto. Nel cast, un Moore fuori posto, nei panni di uno spaesato psicologo, spesso inerte anche nelle situazioni di estremo pericolo, fa compagnia a un Rod Steiger che abbaia tutto il tempo, un Elliott Gould passivo e distratto, un Art Carney arruffato, alle prese con un personaggio sostanzialmente inutile. Giallo che si conclude in maniera, tra l'altro, prevedibile quanto poco chiara è la scena conclusiva, che nelle intenzioni, si suppone, doveva risultare inquietante.
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