Regia di Guido Malatesta vedi scheda film
Verso la fine del sesto secolo due capivillaggio barbari lottano aspramente fra loro. Quando Kovo stupra e uccide la moglie di Toryok, può solo cominciare ad attendersi la peggiore vendetta possibile.
Uno fra i tanti prodottini dell'epoca a base di fantastoria, scenografie e costumi da due lire (qui oltrettutto risicatissimi entrambi: molte scene all'aperto e molti costumi 'minimali'), qualche interprete di sufficiente/buon richiamo e soprattutto intrighi, combattimenti, vendette nel nome della giustizia e del bene che, puntualmente, entro l'ultimo minuto di proiezione trionfano. Edmond Purdom, Rossana Podestà, Daniele Vargas e Livio Lorenzon sono i nomi maggiori nel cast, con una particina riservata anche alla giovane Raffaella Carrà (accreditata nei titoli di testa con il nome anagrafico Raffaella Pelloni); sceneggiatura imbastita da Gino Mangini e Umberto Scarpelli, non troppo ispirati - ma il lavoro è destinato a raccogliere poco e subito, certo non nutre maggiori ambizioni. Il regista Guido Malatesta in quel periodo era parecchio indaffarato con pellicole di tale risma, fra mitologico/storico e cappa e spada; i suoi risultati sono sempre molto modesti, come in questa occasione. 2,5/10.
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