Regia di Salvatore Bugnatelli vedi scheda film
In un paesino abitato da una serie di personaggi un po' spostati arriva il nuovo prete, don Vincenzo. Il sacerdote è giovane e avvenente, tanto che tutte le donne del posto cominciano a fare la fila per confessarsi con lui.
Sgangherata è ancora poco come aggettivo per definire questa commediola demenziale di nessuno spessore comico, diretta senza alcuna grazia e recitata con il buon vecchio metodo del 'buona la prima'; incredibile, davvero, come nel 1975 potessero ancora girarsi film del genere (ed essere spediti in qualche sala, soprattutto). Salvatore Bugnatelli è un nome caro a tutti gli amanti del trash italico d'antan: noto per titoli come Diabolicamente... Letizia (1975) e Mizzica... ma che è, proibitissimo? (1983) – notare l'abuso di puntini di sospensione –, per il Nostro Scusi eminenza... posso sposarmi? rappresenta a tutti gli effetti l'esordio registico, e la leggenda (da lui stesso diffusa, ma sulla quale è lecito comunque avere dubbi) vuole che questa pellicola sia una sorta di rimaneggiamento di un'altra, diretta due anni prima, intitolata Papesatan papesatan aleppe. Passato completamente inosservato questo primo film, Bugnatelli girò qualche raccordo con gli stessi attori e, dopo qualche aggiustamento al montaggio, diede vita a Scusi eminenza..., sorta di Frankenstein della commedia scollacciata nostrana. In ogni caso la sceneggiatura – accreditata al regista e a Carlo Bassoli – non ha nessuna consistenza logica e sembra più un insieme di sketch ridanciani in salsa vagamente erotica appiccicati l'un l'altro alla meglio; da segnalare poi l'idea totalmente folle di affidare un ruolo vero e proprio a Jimmy il Fenomeno (il barista pervertito), notoriamente alieno alle dinamiche recitative. La pellicola è fortunosamente ritornata a galla nel mare magnum del web a quasi mezzo secolo dalla sua uscita, purtroppo in una versione videoregistrata dalla tv nella quale il video è di bassa qualità e l'audio peggio. Si segnalano nel cast anche Gabriella Giorgelli, Benjamin Lev, Brigitte Skay e un'altra presenza mitologica, vale a dire quella di Salvatore Baccaro; musiche di Alberto Baldan Bembo, montaggio del regista stesso e fotografia di (così accreditato sui titoli di testa) “Pasquale Fanetti al 100%”. 1,5/10.
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