Regia di René Clair vedi scheda film
Nel ’600 una strega, condannata al rogo insieme al padre, maledice il loro accusatore e i suoi discendenti ad avere matrimoni infelici. Dopo 270 anni (e non 500, come inspiegabilmente scrivono Mereghetti e Farinotti) si reincarna nel corpo di una bella ragazza e conosce l’ultima vittima della maledizione, un candidato alla carica di governatore che il giorno dopo deve sposarsi con la figlia di un magnate della stampa. Anche in piena guerra Clair mantiene il suo tono inconfondibilmente leggero in questa commedia fantastica con qualche timido accenno di critica sociale (l’uso dei mass media per creare e distruggere fortune politiche), comunque meno pronunciato che in Avvenne domani. Veronica Lake si muove con grazia delicata, mentre Fredric March fa il simpatico bietolone. Nella parte centrale il gioco delle apparizioni e sparizioni si fa ripetitivo e in generale non ci si sbellica dalle risate, ma è un film che si fa apprezzare per il suo essere gradevolmente fuori dal tempo.
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