Regia di Andrej Konchalovskij vedi scheda film
Siamo negli anni '60, in piena Unione Sovietica, all'interno di un Kolkhoz, una sorta di cooperativa agricola formata da lavoratori dei campi, con lo scopo di fornire allo Stato tutto il il raccolto, che veniva regolarmente sottopagato. Tutto ciò costringeva i contadini ad uno sforzo fisico disumano, per poter raggiungere i quantitativi utili alla sopravvivenza.
Il Kolkhov, nato come Azienda agraria collettiva sovietica, finì con l'allargarsi ai piccoli centri rurali, offrendo così una maggiore copertura relativa all'occupazione della popolazione, ma servì anche a tenere più facilmente sotto controllo i cosidetti "lavoratori dei campi".
Nel Kolkhov in questione, vive Asja, una bella ragazza che però zoppica a causa di una malformazione a una gamba.
Ha un ragazzo, Stepan, uno scansafatiche con un pessimo carattere, del quale lei è innamorata. Inevitabilmente, la ragazza resta incinta, ma Stepan non intende sposarla.
Arrivano i mietitori, e tra loro c'è un conduttore di trattori, che si invaghisce della bella Asja. La ragazza è sottoposta a una corte serrata, ma essendo innamorata di Stepan rifiuta la proposta di matrimonio, indorata dalla promessa di una bella vita in città, in una casa con tutte le comodità, persino la macchina lavabiancheria.
Il trattorista si rende conto con costernazione che Asja è incinta, e deve arrendersi al fatto che lei ama soltanto Stepan.
Nasce il bambino, nei campi, dove Asja e Stepan sono al lavoro. Asja viene soccorsa da una pattuglia militare che si trova a passare nella zona, e trasportata al Kolkhoz. Stepan, che ha assistito alla nscita di suo figlio, si commuove e modifica il suo atteggiamento nei confronti di Asja, ora vorrebbe sistemare le cose, ma Asja ha già deciso: non sposerà nessuno dei due, e riaffermerà la propria indipendenza.
Il film, il cui titolo originale è "Asino Scast'e", di per se non ha elementi, nella trama, che prendano più di tanto. E' una storia che si ripete di frequente, molte donne hanno figli che allevano senza dover disturbare padri recalcitranti.
Ma siamo nel periodo ancora buio dell'Unione Sovietica, il film è stato immediatamente "congelato" e così è rimasto per un ventennio, sino a quando, in piena Perestroika, si è deciso di riabilitarlo.
Per la censura, era riprovevole che una donna avesse avuto due amanti, e da uno di essi avesse avuto un figlio, peraltro non
riconosciuto. Sapeva di sfida, di eccessivo anelito di libertà sessuale e sociale.
Andrej Michalkov Konchalovschij ha realizzato un film con la sua abituale genialità, intrisa di sfida al severo regime sempre pronto a "purgare" letterati e cineasti troppo anticonformisti.
Gli interpreti del film infatti non sono attori professionisti, sono tutti contadini, tranne Asja, che è attrice di teatro.
La pellicola è in bianco e nero, e contiene immagini suggestive del Kolkhov e dei pochi personaggi che animano il film.
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