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Wolf Creek

Regia di Greg McLean vedi scheda film

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La recensione su Wolf Creek

di FilmTv Rivista
6 stelle

Wolf Creek è il parco nazionale sepolto nel cuore del deserto australiano: panorami che si snodano a perdita d’occhio, luci e cieli che tolgono il respiro, silenzi. C’è qualcosa nel paesaggio australiano, nei suoi chilometri di deserto, nei suoi spazi, che attiva il mistero: da The Shout (L’australiano) di Skolimowski a Picnic a Hanging Rock di Weir, da Un grido nella notte di Schepisi alle ragazze sbalestrate dei primi film di Jane Campion e alle Creature del cielo di Peter Jackson, eventi violenti e spesso inspiegati si mescolano nella finzione cinematografica al racconto della follia e dell’alienazione quotidiana. Qui, è addirittura il più rassicurante degli stereotipi, una specie di Crocodile Dundee, all’apparenza volgare ma bonario, che assume le fattezze dell’Uomo Nero, per tre giovani turisti in vena di esplorazione. Ispirato a una serie di eventi violenti che hanno insanguinato l’entroterra australiano negli anni ’90, Wolf Creek è un bell’horror realistico che deve di più, fortunatamente, a Non aprite quella porta di Tobe Hooper che a The Blair Witch Project. L’esordiente Greg McLean (regista e sceneggiatore) sa maneggiare bene la suspense (e usa la prima metà del film per costruire, con stile quasi documentario, un’atmosfera inquietante) e sa dosare la sorpresa e la violenza. Che è tanta, cattiva e non consolatoria.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 47 del 2005

Autore: Emanuela Martini

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