Regia di Greg McLean vedi scheda film
Il film dell'australiano Greg McLean ha alcune caratteristiche originali che lo rendono un film quantomeno coraggioso nel suo genere; Wolf Creek è ambientato in Australia ed è un thiller/horror on the road che esplode solamente dopo i primi 45 minuti, nei quali si ha l'impressione di assistere ad un mockumentary, dove ci vengono mostrate le meraviglie dell'Australia e dei suoi deserti. Le immagini sono magnifiche, le riprese intelligenti anche se con qualche momento banalotto e le musiche sono ottime per accompagnare un tour australiano di tre ragazzi.
Poi, il boom: la macchina si guasta nel deserto e i tre vengono soccorso da un tipo originale quanto apparentemente pacioccone, che li rimorchia nel buio della notte fino ad una specie di officina dove si occuperà della macchina. Durante quella notte comincia l'incubo e il meccanico si rivela essere un sadico torturatore...
Dunque, film decisamente atipico e nettamente spaccato in due: una prima parte illustrativa e preparatoria e gli ultimi 40 minuti invece destinati alla violenza e alla tensione, per quanto la paura vera e propria sia poca e ci siano talvolta comportamenti un po' particolari da parte dei protagonisti. Tratto dalla storia del killer dei "saccappelisti" Ivan Milat, che negli anni '90 scioccò l'Australia (e soprattutto i suoi turisti), Wolf Creek è un film di puro intrattenimento decisamente ben confezionato e un gradino sopra a contemporanei prodotti di genere. Film discreto, una piacevole sorpresa.
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