Regia di Emmanuel Carrère vedi scheda film
Semaforo verde: scatto bruciante. Massicce iniezioni di Kafka, Pirandello e dell'immenso Polanski di "L'inquilino del terzo piano". La fronte suda, la schiena si incolla alla poltrona. La Devos e Lindon sono splendidi. Il fantasma di Olivia De Havilland e del noir classico veglia, protegge e approva.
Ma, pian piano, qualcosa s'inceppa. La variante Ascari diviene improvvisamente troppo lunga e il rettilineo finale scompare nella nebbia. Quando si spinge troppo il piede sull'acceleratore della metafisica solo pochi piloti riescono a governare il bolide e Carrère non fa eccezione. Così, il racconto si sfalda, la magia si sbriciola e noi finiamo per sentirci come quel povero cellulare gettato tra le onde del mare con repentina mossa di polso.
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