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Geminis

Regia di Albertina Carri vedi scheda film

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La recensione su Geminis

di bradipo68
8 stelle

Geminis è la storia di una famiglia numerosa e un pò particolare impegnata tutta o quasi nella preparazione del matrimonio di Ezequiel ,uno dei figli ,appena tornato dalla Spagna con la  futura consorte.La loro è una famiglia tipo della middle class ,quelli che con termine ormai arcaico definiremmo borghesi.Una padre non padrone neanche di se stesso,una madre matriarca che pensa(si illude) di avere tutto sotto il proprio controllo e due altri figli poco più che adolescenti Jere(mias) e Meme a prima vista abbastanza pigri e passivi per tutto quel trambusto che hanno in casa.In realtà sono proprio questi ultimi due l'elemento destabilizzante di questo quadro idilliaco.Quelle che sembrano normali scene da un (futuro) matrimonio diventano un coacervo di ipocrisia,passione e vergogna.Jeremias e Meme che hanno un rapporto molto esclusivo,che fanno il bagno assieme per usare l'idromassaggio della madre e che vanno in giro sempre mezzo svestiti in casa senza provare alcuna vergogna l'uno dell'altra, dopo una serata fuori,dopo una pasticca e un cocktail di troppo, fanno l'amore in un antibagno della discoteca.Incesto.E'di questo che parla senza moralismi,false pietà e senza eufemismi il film della giovane e talentuosa Albertina Carri.Geminis è una pellicola prodotta da Pablo Trapero e da sua moglie Martina Guzman(assieme nel recente Carancho) che tratta un tema tabù come quello della passione carnale tra fratello e sorella.E lo fa senza giudicare i due ragazzi,anzi trattando la loro storia come una normale storia d'amore e sesso tra due giovani della loro età.Quasi in modo banale;i due si cercano,la notte si incontrano di nascosto degli altri  membri della famiglia( Ezequiel li scopre subito ma decide di serbare il segreto),di giorno fanno di tutto per rimanere in casa da soli.Praticamente sono una bomba ad orologeria destinata a scoppiare in faccia a qualcuno da un momento all'altro.Bisgona stabilire solo chi è questo qualcuno.Geminis parla dell'ipocrisia a cui può arrivare il concetto di famiglia,descrive minuziosamente con uno sguardo entomologico lo sgretolarsi della facciata borghese finto progressista,tema comune per esempio ad Haneke ma qui la Carri sceglie una strada diversa.Questo film è più vicino a Fassbinder o all'Ozon  che cita apertamente il grande regista tedesco con film come  Gocce d'acqua su pietre roventi(a cui Geminis somiglia molto anche dal punto di vista cromatico) oppure  Swimming Pool .Opere accomunate dal tema della sessualità che sconvolge gli archetipi sociali.La sensazione è che per la regista è molto più disturbante la reazione alla scoperta dell'incesto che l'incesto stesso.Posizione sicuramente scomoda ma da non liquidare superficialmente.Soprattutto alla luce del finale del film.L'apparenza prima di tutto e se poi un tragico scherzo dei neuroni permette di accantonare i brutti ricordi meglio ancora.Jeremias e Mere sono colti nel divenire delle loro adolescenze e dei loro subbugli ormonali,sono loro gli unici che  se ne infischiano dei paletti posti dalla moralità e dalle convenzioni familiari.E fanno sempre meno attenzione nel nascondersi mentre l'ipocrisia si appresta a ricostituire una facciata (presunta) rispettabile.Geminis è un  altro film argentino che  testimonia il fermento di quella cinematografia e che non sfigura accanto a opere molto più famose provenienti da quello spicchio di America Latina.

Su Albertina Carri

sguardo entomologico per evidenziare le ipocrisie

Su Christina Banegas

a volte esagerata

Su Daniel Fanego

discreto

Su Lucas Escariz

non male

Su Lucrecia Capello

notevole

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