Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Uno dei rari film in cui sul banco degli imputati non c'è una persona ma una folla dedita ad una delle sue attività preferite: linciare un presunto colpevole prima ancora di averne appurato le responsabilità. Grande pellicola di Lang, ben interpretata e con una tensione sempre viva.
Quando il Cinema riesce a eternare i malesseri umani, costruendo un quadro degli stessi che prescinde dal tempo e dallo spazio in cui è contestualizzato, allora siamo di fronte a qualcosa che ha un valore artistico assoluto. E' il caso di questo primo lavoro americano di Lang che punta il dito su una piaga sociale di ogni tempo - serenamente ravvisabile anche nell'italietta odierna - in cui il popolo si fa giudice e carnefice degli indagati, prima ancora di averne appurato la colpevolezza al di là di quel "senza ombra di dubbio" che dovrebbe fare da discriminante su ogni giudizio. Oltre al tema portante della pellicola ci sono poi un'ottima interpretazione di Spencer Tracy e della deliziosa Sylvia Sidney, la regia di Lang con le sue pennellate espressioniste, e la sceneggiatura dello stesso regista, calibrata per tenere sempre viva la tensione psicologica ed emotiva.
Un grande Fritz Lang, nel pieno della sua maturità artistica.
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