Giocondo e Serpente sono due sfigati romani: si conoscono in carcere, e una volta fuori rimangono amici al punto da dormire insieme. L'arrivo della moglie di uno o dell'amante dell'altro suscita in loro momenti di paura...
Note
Un'opera tenerissima sulla paura delle donne, non tanto bella quanto onesta. Come piaceva a Citti.
“Complimenti al coraggio di Amendola nei panni dello spogliarellista... Serpente!” Storia di solidarietà tra carcerati e improbabile amicizia fra il borghese Giacomo e lo spogliarellista Serpente che continua anche quando i due tornano in libertà e cercano di reinserirsi nella società ma le loro donne glielo impediscono. Tutto troppo semplice.
Non è male, ma la storia è un po' forzata. Avrei preferito semmai un risvolto omosessuale della storia perché come presentata non ha molta credibilità.
Forse il punto più basso di S. Citti, che maldestramente crede di dire chissà che cosa, con stile totalmente sciatto, squallide cadute volgari, situazioni ridicole, attori inadeguati (tranne la spontanea L. Betti). 3
Lo stile grottesco in versione kitsch-burina è egregiamente introdotto dall'inquadratura iniziale: un primissimo piano su una scodella di pasta alla carbonara, in un tripudio di contrasti cromatici. Quello di Sergio Citti è un realismo popolaresco, fantasioso e sopra le righe, che trasfigura la grossolanità tramite la nobile arte del teatro. La caricatura e l'autoironia si… leggi tutto
TFF 41 - RETROSPETTIVA SERGIO CITTI L'ultimo film di Sergio Citti è ambientato quasi interamente in un carcere, ove si ritrovano due uomini completamente antitetici per sembianze, attitudini, cultura e interessi.
Ma non per questo impossibilitati a far si che tra loro si incrementa un sentimento di amicizia tale da indurli ad un gesto apparentemente azzardato e senza senso. Fratella e… leggi tutto
Caro Citti, non mi puoi venire a dire che, visto che le donne sono una peggio dell'altra, è meglio coccolarsi tra uomini. E poi secondo me questa non è affatto amicizia virile (come quella bellissima dei film di Hawks, Melville, Becker...) ma un qualcosa di sbrodolato con l'omosessualità. Paura della donna, indifferenza verso di essa, stiamo tanto bene tra uomini, ci teniamo… leggi tutto
TFF 41 - RETROSPETTIVA SERGIO CITTI L'ultimo film di Sergio Citti è ambientato quasi interamente in un carcere, ove si ritrovano due uomini completamente antitetici per sembianze, attitudini, cultura e interessi.
Ma non per questo impossibilitati a far si che tra loro si incrementa un sentimento di amicizia tale da indurli ad un gesto apparentemente azzardato e senza senso. Fratella e…
L’ 11 ottobre 2005 moriva ad Ostia il romano Sergio Citti, fratello dell'attore Franco Citti, caso raro di regista e sceneggiatore proletario. Dotato di un personale tocco registico (spaziava con facilità…
Una volta usciti dal carcere, Serpente e Giocondo si ritrovano in ristrettezze e vanno a vivere insieme. Come criminali non fanno paura a nessuno, come uomini sono addirittura succubi delle rispettive ex. Che, appena si ripresentano nelle loro vite, non fanno che sconvolgere il già precario equilibrio dai due raggiunto.
Fratella e sorello è l'ultima regia di Sergio Citti,…
Citti ha stile, personalità e tratti di genialità e questo film lo dimostra in pieno. Non è tanto quel che racconta ma il come lo fa; il teatrino improvvisato in carcere, la voce di Rosario Fiorello che emula un radiobollettino carcerario con tanto di pubblicità (il personaggio sarà poi ripreso nella gustosa imitazione dell'avvocato Taormina), le risate sguaiate che fanno da sottofondo a…
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------«È stato Giocondo ad evirarmi. E ne sono felice. Il mio amico, tagliandomi il pene, mi ha liberato da un grosso peso. Adesso mi sento molto più leggero». Il film di Citti non è…
Un po' volgarotto e semplicistico, nella sua trasparente vena misogina. Manca la profondità di altre opere citti-ane, le trovate umoristiche sono rade e prevedibili. Però c'è sempre qualcosa che rende godibile e simpatico il film: la marginalità dei personaggi, l'accento ligure di Giocondo, l'arroganza spudorata della moglie nera, l'imporponibilità di Amendola…
Caro Citti, non mi puoi venire a dire che, visto che le donne sono una peggio dell'altra, è meglio coccolarsi tra uomini. E poi secondo me questa non è affatto amicizia virile (come quella bellissima dei film di Hawks, Melville, Becker...) ma un qualcosa di sbrodolato con l'omosessualità. Paura della donna, indifferenza verso di essa, stiamo tanto bene tra uomini, ci teniamo…
Lo stile grottesco in versione kitsch-burina è egregiamente introdotto dall'inquadratura iniziale: un primissimo piano su una scodella di pasta alla carbonara, in un tripudio di contrasti cromatici. Quello di Sergio Citti è un realismo popolaresco, fantasioso e sopra le righe, che trasfigura la grossolanità tramite la nobile arte del teatro. La caricatura e l'autoironia si…
il film in questione ogni tanto fa anche sorridere (vedere lo "spettacolo d'intrattenimento" con Claudio Amendola e soci e altre amenita' varie),ma nel contesto e' anche assai sprovveduto e infantile nonostante qualche slancio di tematica attuale (la falsa-tentata violenza alla ragazza di colore). Dimenticavo:del film mi ricordo molto bene la presenza di Maria Monse' sempre simpatica e…
Un giochetto da spiaggia: cosa può venire fuori invertendo il genere in titoli che contengono un elemento maschile e uno femminile? (qualche idea per nuove produzioni?)
Un altro luogo che identifica un "sottogenere" ma che ha animato, e non certo solo come location, anche tanto cinema non necessariamente di "guardie e ladri": cinema sociale, soprattutto, ma anche qualche commedia e…
Piccolo e originale film, sull'amicizia tra uomini ben interpretato e con scene e dialoghi molto divertenti (si veda il processo a Ravello in carcere, e poi quello ad Amendola e Ravello). Film per un riposante pomeriggio. Voto: 6.
Il punto di raccordo fra Pasolini e Citti è il tocco diverso, la maniera differente di prendere un racconto, anche se il terreno è lo stesso. Con Citti viene fuori un'ironia serena ed ipotetica, la tragedia viene scansata, senza però offuscarla. Le sue storie sono sempre godibili e con dei spunti originali, che hanno fatto di questo autore una cosa a sè. Molti attori hanno dato la loro…
Attanagliato da una deprimente distribuzione nazionale, boicottato sul piccolo schermo e finalmente "visto" nel contenitore notturno di Enrico Ghezzi. Il piccolo film di Sergio Citti è una di quelle opere sgangherate e sincere quanto basta per renderle attraenti e simpatiche. La bellezza e la compattezza non abitano qui ed è Citti stesso a non reclamarle, attaccato come è a quel mondo…
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Commenti (3) vedi tutti
“Complimenti al coraggio di Amendola nei panni dello spogliarellista... Serpente!” Storia di solidarietà tra carcerati e improbabile amicizia fra il borghese Giacomo e lo spogliarellista Serpente che continua anche quando i due tornano in libertà e cercano di reinserirsi nella società ma le loro donne glielo impediscono. Tutto troppo semplice.
commento di marco biNon è male, ma la storia è un po' forzata. Avrei preferito semmai un risvolto omosessuale della storia perché come presentata non ha molta credibilità.
commento di sillabaForse il punto più basso di S. Citti, che maldestramente crede di dire chissà che cosa, con stile totalmente sciatto, squallide cadute volgari, situazioni ridicole, attori inadeguati (tranne la spontanea L. Betti). 3
commento di kotrab