Regia di Willy Rozier vedi scheda film
Curiosa commedia sexy ante litteram, diretta (in minima parte anche in Italia) con inusuale frenesia cinematografica dal francese Willy Rozier. Protagonista ne è la graziosa Sandra Julien, stellina presente in diverse pellicole di sexploitation diventate di culto.
Danielle (Sandra Julien), graziosa modella francese di sfilate itineranti, si trova in Italia. Per risparmiare i soldi, indispensabili a comprare un'auto di lusso, decide di rientrare a Parigi in autostop. Il primo a darle un passaggio è un anziano ossessionato dai crocefissi, con l'hobby di cacciare farfalle. Durante una sosta, in mezzo a un campo, si assopisce, sognando di correre nudo, assieme a Danielle, munito di retina a caccia di farfalle. Al grido di "avanti Savoia", nel dormiveglia, allunga la mano sulle gambe della fanciulla, facendola fuggire di corsa. Danielle sale quindi sulla macchina della nobildonna Talassa (Jacqueline Laurent), che la conduce alla sua enorme villa dove, dopo essere stata presa a frustate dall'autista Marcello, si trova alle prese con il marito voyeur. Un altro passaggio le viene offerto su un carro funebre, ma il becchino (Jacques Dynam), deviando rotta, la conduce in un boschetto, mettendola in allarme: Danielle scappa di nuovo, mentre l'uomo si getta sulla prima contadina che incontra, venendo ben presto inseguito dal padre, armato di forcone. Non le va meglio con il seguente tizio (Sébastien Floche), ossessionato dalle pecore, che le offre un passaggio. Ormai al confine con la Francia, incontra un cantante travestito (Lisa Livane), col quale arriva quasi a fare l'amore. In direzione di Lione, due gangster (l'autista, è Jacques Marbeuf) la caricano subito dopo aver compiuto una rapina, coinvolgendola in un inseguimento automobilistico con relativa sparatoria, finendo poi per stuprarla. In seguito Danielle ottiene ospitalità sulla Rolls Royce di una pop star, la quale, dopo averla sedotta, le gioca un brutto scherzo, sostituendosi con l'autista Alfred (Angelo Bassi) nell'intimità della camera da letto. Infine, l'ultimo a darle un passaggio è un prete.
"Si vestiva a rate, si spogliava in contanti."
(Tagline)
La penultima regia di Willy Rozier, anche titolare della sceneggiatura con lo pseudonimo di Xavier Vallier, anticipa la deriva hard dell'autore (Dora... delirio carnale, 1976), ma La ragazza dell'autostrada non è assolutamente un'opera esplicita, al contrario sembra anticipare la commedia sexy all'italiana di qualche anno. Ed è curioso il fatto che Rozier scelga di ambientare metà film nella nostra nazione, venendoci pure a girare (probabilmente sull'Appenino tosco-emiliano, dato che a certo punto compare il cartello stradale con indicazione: "Firenze, 52 Km"), offrendo macchiette tricolore che si esprimono con sintetiche battute nel nostro linguaggio.
La ragazza dell'autostrada: (da sinistra) Sandra Julien e Jacqueline Laurent
La ragazza dell'autostrada: Sandra Julien
Sostanzialmente è una "commedia sexy on the road" - sparita letteralmente dalla circolazione dopo la distribuzione cinematografica avvenuta nel lontano 1973 - che però contiene situazioni alquanto strane, piuttosto morbose: dal sado-maso allo stupro, finendo addirittura, la protagonista, a rischio della vita quando Jacques Marbeuf sta per ucciderla con un colpo di pistola, dopo averla condotta in una cava di ghiaia. Girato piuttosto bene da Pierre Fattori (operatore alla macchina), il film può contare sulla presenza della graziosa Sandra Julien, in seguito icona della "sexploitation" essendo comparsa in alcune pellicole soft, tra le quali, giusto per citarne un paio, Violenza ad una vergine nella terra dei morti (Jean Rollin, 1970) e La casa delle bambole crudeli (Pierre Chevalier, 1974). Altre interessanti presenze, sono quelle di Lisa Livane (accreditata come Claude Guillaume), attrice ancora sulle scene nel 2021, principalmente in serie TV (compare, ad esempio, ne Le indagini del commissario Maigret) e Jacqueline Laurent, bellezza dai capelli corvini presente, tra le tante pellicole interpretate, in Le giornate intime di una giovane donna (Jesús Franco, 1973), Beatrix - La schiava del sesso (François Jouffa, 1974) e Sexy Diabolic Story (Jesús Franco, 1974). La ragazza dell'autostrada è dunque una pellicola audace, in anticipo sui tempi, piuttosto frizzante e molto ritmata, con presenza di bellezze nude, ma coinvolte unicamente in situazioni erotiche che non sconfinano mai nel cattivo gusto.
La ragazza dell'autostrada: Sandra Julien
Visto censura [1]
Con nulla osta n. 61808, in data 06 febbraio 1973, La ragazza dell'autostrada passa in commissione di revisione cinematografica dopo aver subito i due tagli richiesti:
1) eliminazione della scena in cui si vede il rapinatore nell'atto in cui si pone tra le gambe di Dany in atteggiamento coitale;
2) eliminazione della scena in cui si ripete quanto sopra.
La distribuzione, onde evitare ulteriori rinvii, di sua iniziativa "ha eliminato altresì due scene in cui si vede un uomo anziano nudo fra i prati e un giovane su di un divano, ripresi entrambi dal di dietro".
Inevitabile, però, il divieto ai minori di 18 anni "perché la trama del film costituisce il pretesto per mostrare scene a contenuto altamente erotico e nudi."
Metri di pellicola accertati: 2400 (pari a 87'40" in proiezione cinematografica).
NOTA
[1] Dal sito "Italia Taglia". Le frasi tra virgolette sono riportate, letteralmente, dal verbale allegato al nulla osta.
"Due ubriachi in macchina si fermano e raccolgono un autostoppista, dopo di che, quello al volante parte a velocità folle. Dopo qualche chilometro l'autostoppista terrorizzato si rivolge a quello che non guida:
'Senta, per favore, dica al suo amico di andare più piano, io soffro di cuore.'
'Ssstt! Parli piano, se si sveglia è capace di andare anche più forte'."
(Gino Bramieri)
N.B.: il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto
Dany la ravageuse (Willy Rozier, 1972) - Clip
F.P. 03/10/2022 - Versione visionata in lingua francese (durata: 79'51")
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