Regia di Rino Di Silvestro (Axel Berger) vedi scheda film
Hanna vive ad Amsterdam con una madre che la maltratta e la porta sulla cattiva strada. La ragazza, anzi, sulla strada ci finisce concretamente; prostituendosi infatti racimola la somma necessaria per il buco di eroina quotidiano. Tutto questo finchè non incontrerà Alex, davvero innamorato di lei.
La storia in sè lascia molto a desiderare; la sua realizzazione è abbastanza discutibile a sua volta; di buono in questo pseudo-plagio (almeno nel titolo e negli argomenti) di Christiane F. - Noi i ragazzi dello zoo di Berlino (Uli Edel, 1981) c'è solo l'intenzione di partenza di raccontare esplicitamente il dramma quotidiano vissuto dai tossicodipendenti. Ma la differenza da un lavoro come Amore tossico, girato l'anno precedente da Claudio Caligari, è immensa: per quanto ulteriormente ristretti fossero i mezzi di Caligari, almeno nella sua opera traspariva un'onesta messa in scena della realtà a base di ultraverismo nei dialoghi e nelle recitazioni; qui invece siamo di fronte a un polpettone-fotoromanzo con temi scioccanti e un finale degno di un melodrammone per famiglie. Di Silvestro come regista si firma Axel Berger, ma mantiene il suo vero nome per soggetto e sceneggiatura (quest'ultima firmata insieme a Hervè Piccini) sui titoli di testa; che le sue capacità siano limitate è noto, percui il risultato complessivo del film - e in particolare il ridicolo involontario cui va ripetutamente incontro a braccia aperte - non sorprende più di tanto. Ann-Gisel Glass è la giovane protagonista, interprete modesta; quando al suo fianco compare Sebastiano Somma, però, sembra già degna di Oscar; fra gli altri nomi del cast si possono segnalare Karin Schubert, Donatella Damiani e Jacques Stany. Co-produzione italo-francese, è l'ultima pellicola diretta da Di Silvestro; si segnala per la sua difficilmente eguagliabile bruttezza la colonna sonora di Luigi Ceccarelli. 1,5/10.
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