Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Tentare di raccontarlo è molto difficile,se non impossibile:"Fuori orario" va per forza visto per essere compreso, o comunque per avere presente cio'di cui si parla.Per molti versi film-manifesto degli anni Ottanta,e Griffin Dunne rappresenta alla perfezione un'immagina magari portata all'estremo,ma riflettente in maniera azzeccata l'uomo del periodo,sperso tra diecimila echi,caos razziale e falsa quiete,in notti interminabili dove l'eccesso è routine.Scorsese racconta questo con intelligente ironia,in un'esibizione di stile davvero impressionante e per ritrovare in pieno l'angoscia vibrante di cui sopra,basta vedere la folgorante sequenza in cui il protagonista inseguito si mette a strappare le sue foto attaccate su tutti imuri del quartiere.E Dunne si muove con frenetica foga tra donne di tutti i tipi e atteggiamenti,ognuna rappresentante un lato del complesso universo femminile.C'e'di tutto in questo film,appartenente a tutti i generi cinematografici e a nessuno,staccato dai clichès soliti di un cinema,quello americano,per natura tendente al tradizionalismo,salvo poi stupire con produzioni come questa,fuori da ogni schema per iniziare discorsi nuovi.
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