Regia di Bertrand Tavernier vedi scheda film
E' un film originale e interessante, il quale, con stile quasi di cronaca, racconta la travagliata vicenda dell'adozione di una bambina cambogiana da parte di una coppia francese. Il regista evita sia i toni fasulli che quelli che vogliono produrre la commozione a comando, i quali con un argomento del genere erano delle tentazioni in agguato. Evita altresì l'aria da fiction per la TV, che era un rischio allo stesso modo. Anzi, Tavernier riesce a raccontare realisticamente i variegati avvenimenti del suo film con sensibilità umana e attenzione ai personaggi. A tratti si avvertono pure tocchi di commozione sincera e spontanea.
Il ritratto della Cambogia che ci troviamo davanti non è certo turistico e cartolinesco: strade trafficate piene di catorci e motorini rabberciati, caldo e zanzare, bancarelle dappertutto, i brutti ricordi dei khmer rossi, e una corruzione dilagante in tutti gli ambiti della pubblica amministrazione. I poveri protagonisti vengono a trovarsi in un labirinto burocratico di stampo kafkiano, fatto di moduli da riempire, bolli, timbri, firme, funzionari stratificati via via meno raggiungibili, fascicoli che vagano tra un ufficio e l'altro, un'apparente rigido ordine che nasconde in realtà arbitrio, favoritismi e mazzette. Il tutto, nella cinepresa (digitale, purtroppo) di Tavernier, assume un'aria molto reale e quasi quotidiana. Ho trovato ben riuscita la scena dove i tre francesi, esasperati dalle continue lungaggini e scartoffie, si distendono per protesta nel parcheggio sotto il sole. Il funzionario poi, con grande naturalezza, giunge in una bella automobile e finalmente firma i moduli...
Ho trovato convincente anche la rappresentazione dell'ansia e dell'esasperazione di queste povere coppie costrette a combattere un'estenuante lotta contro il leviatano delle scartoffie e delle mazzette. Affinché una brava coppia possa adottare un bambino deve passare una vera odissea; affinché gli stessi bambini vengano venduti, violentati, schiavizzati il percorso è incredibilmente facile. Da vedere in prima serata, e non alle due di notte.
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