Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Batman Begins. La paura, la forza di volontà, la rabbia. Temi finalmente restituiti al legittimo possessore, quel Cavaliere Oscuro disgraziatamente affossato nei precedenti due film. Completamente diverso dal Batman di Burton, magnificamente gotico e grottesco, questo prequel magnificamente realistico e drammatico di Nolan, più attento ai risvolti psicologici e alla genesi del supereroe senza superpoteri che alla glorificazione e alla referenzialità del personaggio senza macchia nè paura. La paura, appunto come chiave di volta del racconto, che sostiene l'architrave psicologico/psicotica dell'uomo che tormentato dalla brama di vendetta impara a conoscere e scaricare sugli altri la propria paura trasformata in giustizia. Batman è borderline, lo è sempre stato, e il sottile equilibrio che separa il realistico dal reale, il fantastico dal ridicolo in questo film è perfettamente tenuto sotto controllo. Credibile, umano, vulnerabile quanto rapido, tecnologico e notturno, l'uomo si veste letteralmente della propria paura e si trasforma in un uomo forse non migliore, sicuramente diverso. Proprio questa differenza fa si che Bruce Waine perda l'amore, alla fine, in quanto maschera di un simbolo che ha preso preponderatamente sopravvento su di lui. L'intreccio del racconto è tra il fantastico e il sociopolitico, i cattivi non sono macchiette ad uso sacco di pugni. Il nostro si muove temendoli, rispettandoli. I combattimenti sono rapidi e frenetici, si intuisce, non si vede. Un po' come l'Alien di Scott il "mostro" non è quasi mai visibile chiaramente a parte quando la teatralità dell'uomo- pipistrello non serva a sbigottire e sorprendere quel tanto che basta a prendere il vantaggio di colpire. Ottimo film quindi, sorretto da attori ispirati, su tutti il fedele maggiordomo/complice Michael Caine e uno strepitoso Gary Oldman poliziotto dimesso e onesto, resta il dubbio dell'annunciato sequel che esauriti i temi della genesi affronta il futuro sbilanciandosi pericolosamente in zona Schumacher, non quello che corre, per intenderci.
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