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Il miracolo della farfalla

Regia di Philippe Muyl vedi scheda film

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La recensione su Il miracolo della farfalla

di dedo
8 stelle

Delicato, dolce, fresco, col dono di non indulgere mai nel patetico questo film racconta la storia di due solitudini che per caso e burrascosamente riescono a fondersi trovando quell’affetto di cui si sono sentite prive. Un vecchio, Julien, assiste al trasloco nel suo condominio di Elsa, bambina di 8 anni e di sua madre, Isabelle. Julien è una vecchio orologiaio, con una vita arida, scostante e monotona che è diventato entomologo dilettante spinto anni prima dal figlio ammalato che  desiderava vedere una farfalla notturna di nome Isabelle: alla morte del figlio sviluppa questa passione per il mondo delle farfalle e si impone di trovare a tutti i costi l’esemplare chiesto dal figlio. Elsa è una vivace bambina di 8 anni, sempre vissuta in città, paziente, dolce e vivace, trascurata dalla madre. Il vecchio, di malavoglia, visto l’isolamento della bambina, cerca di aiutarla e su sua richiesta la porta con sé in una gita di diversi giorni in montagna alla ricerca della mitica Isabelle. Elsa, che si diverte in un ambiente all’aperto, bello, ricco di animali, impedisce con ogni mezzo a Julien di comunicare con la madre e con colloqui, talora burrascosi, ma più spesso animati da sincero affetto bilaterale vince la resistenza del vecchio e trova quella comprensione di cui sino ad allora era stata priva. Girato con mano delicata con grande riguardo nei confronti dei protagonisti, il regista rende consistente e ricca di interesse una vicenda di per sé leggera e labile, senza appesantimenti o stereotipi, agevolato in questo dalla ottima recitazione di Serrault e della piccola, spontanea Bouanich e dall’impiego fantastico del campo lungo per i meravigliosi ambienti  naturali e dei primi piani nelle immagini ravvicinate del vecchio e soprattutto del volto espressivo, naturale della piccola Elsa. Voto 8

Sulla colonna sonora

Ottima la colonna musicale e le due canzoni “Le papillon” cantate da Serrault e Bouanich e “L’hymne a l’amour”, piacevoli e commoventi

Su Philippe Muyl

Di rilievo, scorrevole, piacevole umanamente e tecnicamente perfetta

Su Claire Bouanich

Una eccesionale, piacevole, espressiva, dolce prestazione recitativa, pur avendo una giovanissima età

Su Michel Serrault

Come sempre valido, coerente, mai fuori tono. da grande attore qual'è

Su Nade Dieu

un po modesta

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