Latina. In un capannone abbandonato, Francesco, Emiliano, Sandro, Monica e Laura, stanno seviziando un cinquantenne che hanno sequestrato nella notte. L'unico a non essere contagiato dalla follia collettiva è Luca che all'alba, quando gli altri dormono, mette in salvo l'uomo, poi aspetta che gli altri si sveglino...
Note
Tra Rumori di fondo e Arancia meccanica, la discesa all’inferno ha una sua vitalità disperata, un suo ritmo urlato, una sua vocazione a perdere. Merito di un copione dirompente, di una regia ferma e volenterosa di uscire dal ghetto del palcoscenico da cui proviene, e di un cast di giovani e incazzosi commedianti, tra i quali spiccano Lorenzo Balducci e la sorprendente Moran Atias.
Si… D'accordo… Come dire… Anche in Italia c'è qualche regista che riesce a girare un film alla Tarantino, ma il "pulp" di Melchionna, urla senza "dire" nulla fino ad infastidire. Brutto film.
Giovani senza sguardi davanti, che vivono solo il presente, schiacciati da un mondo che non li vuole e a cui non si danno: per sfida, orgoglio, oppure senza motivo. Lo sfondo di Gas, esordio nel cinema del regista e autore teatrale Luciano Melchionna (e Gas è l’omonima sua pièce all’origine) è balordo e borderline, abitato di periferie impossibili e pachidermiche aree dismesse che, da… leggi tutto
Deprimente....semplicemente deprimente,non avrei mai pensato che un regista girasse una pellicola simile costruita su vari puzzle che si alternano dall'inizio alla fine senza un senso logico....con una certa dose di violenza ....sangue a go-go ,qualche nudo...anche una masturbazione femminile.Una tarantinata ?....ma mi faccia il piacere.....
Effettivamente sorbirsi questo film solo per vedere Paolo Villaggio è una piccola tortura autoinflitta: in cento minuti, l'attore compare per una manciata di secondi in un totale di due fugaci scene. Già più rilevante la presenza dell'altra 'guest star', Loretta Goggi; il resto del cast è abbastanza ininfluente. Come lo è, in sostanza, pure la storia stessa del…
Una spruzzatina di "Trainspotting", una di "Arancia Meccanica" ed una dei pulp-movie tarantiniani ed ecco GAS, moderno, duro, italiano. Bravissimi gli attori, su tutti il protagonista. Temi attuali, una gioventù sempre allo sbando, stretta nella morsa della noia, del nulla, che generazione su generazione ripropone. Ottimo.
ho trovato GAS davvero ben fatto, forse un po' troppo urlato, specialmente nella prima parte, ma piuttosto coraggioso, , se si considera che propone oggi il cinema italiano (si pensi a come è montato - finalmente qualche idea tarantiniana inizia a sbocciare pure in Italia!). girato benissimo - mi piace da pazzi lo sguardo lucido eppure graffiante di Melchionna - così come ho amato la…
Velleitario tentativo citazionistico, tra Kubrick e certo teatro della sedicente crudeltà ( l' opera è tratta da un off off teatrale ). Si valuti solo il modo urlato, coatto e a tappe successive di spiegazione , sino al moralistico finale chiarificatore ( ma l' attesa non era spasmodica !) per cogliere la fragile costruzione di questa fiera del mancato scandalo. Chi l' ha vietato ai 18 ha…
Giovani senza sguardi davanti, che vivono solo il presente, schiacciati da un mondo che non li vuole e a cui non si danno: per sfida, orgoglio, oppure senza motivo. Lo sfondo di Gas, esordio nel cinema del regista e autore teatrale Luciano Melchionna (e Gas è l’omonima sua pièce all’origine) è balordo e borderline, abitato di periferie impossibili e pachidermiche aree dismesse che, da…
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Commenti (1) vedi tutti
Si… D'accordo… Come dire… Anche in Italia c'è qualche regista che riesce a girare un film alla Tarantino, ma il "pulp" di Melchionna, urla senza "dire" nulla fino ad infastidire. Brutto film.
commento di rnucera