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Infection

Regia di Masayuki Ochiai vedi scheda film

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La recensione su Infection

di undying
5 stelle

Primo titolo di una serie giapponese (J-Horror Theatre) passata parzialmente nelle sale italiane, quasi del tutto inosservata quindi velocemente dimenticata. Un titolo - "Retribution" di Kiyoshi Kurosawa - è persino stato ospite, fuori concorso, alla 63ª Mostra di Venezia.

 

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All’interno di un ospedale, con personale ridotto al minimo, si svolgono tutta una serie di vicende inquietanti: a causa di una somministrazione sbagliata un paziente, affetto da gravi ustioni, muore e l’equipe medica decide di occultarne le cause del decesso. Contemporaneamente l’arrivo di un'ambulanza al pronto soccorso genera il caos: un ferito viene dimenticato in barella lungo le corsie della clinica. Le conseguenze saranno, a dir poco, drammatiche perché l’individuo lasciato senza alcun tipo di vigilanza medica presenta un’insolita forma virale che colpisce gli organi interni, causandone la liquefazione, dopo aver provocato uno stato confusionale nel soggetto. Il virus sconosciuto si diffonde velocemente, coinvolgento l’equipe ospedaliera. Il direttore, cinicamente, vieta di chiedere assistenza al fine di tentare una cura utilizzando un antidoto sperimentale contro l’infezione, ma ormai è troppo tardi per arrestare il violento e veloce diffondersi del contagio.

 

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Masayuki Ochiai dirige una spettacolare, quanto poco credibile, pellicola lontano anni luce dal più convenzionale e prevedibile panorama cinematografico horror del periodo. Propone una storia che, per oltre un'ora, tiene col fiato sospeso mutando completamente forma nella seconda parte quando fa la sua comparsa una lunga serie di rivoltanti effetti splatter. La vicenda è stata accostata al più celebre "The Kingdom" di Von Trier per la sua ambientazione ospedaliera ma siamo decisamente lontani da questo modello, principalmente a causa di una narrazione che non disdice di immergere lo spettatore in un clima irreale e visionario. Particolarmente suggestiva la fotografia della pellicola, composta in prevalenza da toni blu, verdi e viola, che ben si adatta alla gelida e asettica atmosfera del film. In qualche rara e fortunata sequenza sembra quasi di trovarsi di fronte a uno dei migliori lavori di Carpenter (La cosa, 1982) o Cronenberg (la mutazione corporea e il contagio), ma l'assurdità narrativa soffoca ogni minimo senso logico, deludendo ampiamente persino le aspettative del più tollerante e/o impressionabile appassionato di horror. La visione del film nel complesso è piuttosto deludente, anche per via di un finale irrisolto che lascia solo spazio a un enorme punto interrogativo. Infection è il primo di sei titoli componenti una miniserie giapponese definita "J-Horror Theatre", della quale altri tre, come pure questo, proiettati nelle sale italiane (Premonition di Norio Tsuruta, 2004, Reincarnation di Takashi Shimizu, 2005 e Retribution di Kiyoshi Kurosawa, 2006). Masayuki Ochiai, uno dei più prolifici e convenzionali registi nel nuovo millennio di cinema fantastico nipponico, è poi finito a dirigere quasi esclusivamente episodi di serie destinate alla televisione. In Italia è stata distribuita solo una minima parte del suo lavoro: Parasite Eve (1997), Hypnosis (1999) e il remake Shutter - Ombre dal passato (2008). Non rimpiangeremo il mancato doppiaggio del suo ultimo lungometraggio: l'ennesimo capitolo della serie più inflazionata di sempre, il ripetitivo Ju-on: The Final Curse (2015).

 

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"Nell'industria farmaceutica abbiamo un detto: più infezioni, più soldoni."

(The Big Bang Theory)

 

Trailer

 

F.P. 31/07/2023 - Versione visionata in lingua italiana, dvd Dolmen

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