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Alta tensione

Regia di Alexandre Aja vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Alta tensione

di zombi
8 stelle

il sogno perverso di una mente guasta. marie si sveglia e chiede sigaretta e accendino ad alexe. poi si sposta nel sedile davanti si accende la radio e canticchiano insieme sarà perchè ti amo dei ricchi e poveri. sappiamo che in giro c'è "un poco di buono" e che prima o poi colpirà. questo casolare nel mezzo del nulla circondato da campi di mais. arrivano e marie viene introdotta e accolta nella famiglia di alexe. la pace prima della bufera. il riposo del guerriero con relativo sollazzo sessuale prima della strage degli innocenti. è tutto così bucolico. marie dopo un primo imbarazzo sembra godersi i prossimi giorni di studio duro in completo isolamento dalle distrazioni cittadine insieme all'amica. molto bella la scena di lei che si dondola sull'altalena del piccolo tom con quel sorriso beato... porca troia!!! aja è uno tosto. la casa scende nella pace e nel silenzio della notte. marie si mette a letto anche lei radio con cuffie e manina laggiù per sognare le pecore che saltano il selciato. il vecchio furgone arrugginito e minaccioso ha già imboccato lo sterrato che porta alla casa e si ferma davanti alla casa coi fari accesi. di lì a poco marie finirà di contare le pecorelle e il campanello suonerà. ho provato senso di nausea. l'accumulo di tensione fino a quando il padre apre la porta e comincia ad urlare. poi la violenza è talmente protratta nel tempo, lenta che è esasperante. il mostro in tuta da meccanico impassibile e muto col berretto calcato sulla fronte, uccide con tale metodo e calma che spiazza, così come sono spiazzate le vittime. l'omicidio del padre è assolutamente scioccante, tanto da non riuscire nemmeno a trovare un latro aggettivo per descriverlo. nel risalire le scale in gattoni, gli viene incastrata la testa tra le stecche di legno della scala e poi spappolata la testa con l'aiuto di un comò. il suono aiuto con un rumore ovattato ma che da fastidio ai timpani e il tutto deve essere visto col volume alto per rendere al meglio. bisogna essere distratti dalla violenza e dal fracasso visivo e uditivo della violenza in atto per non chiedersi come mai marie non viene vista o per non dirsi in continuazione di quanto sia brava a non farsi beccare dal mostro. marie è testimone di tutti gli omicidi e la famiglia viene falcidiata da questa incomprensibile violenza, dopo il padre, la madre e il figlioletto. alexe viene rapita e portata via nel furgoncino. insieme a marie che era salita sul furgone pronta a tutto. clamorosamente le viene chiusa la porta in faccia. e questa parte è assolutamente un capolavoro di cinema. questo è il tipico film a cui si ripensa in continuazione dopo averlo visto e viene voglia di rivederlo per rivederlo. poi si arriva ad una parte intermedia in una stazione di servizio per il rifornimento. qui viene commesso un altro omicidio. e c'è una parte ambientata nei cessi della stazione che è strabilinate dal punto di vista puramente cinematografico. lei chiusa in un bagno senza via di fuga e di scampo. il mostro passa in rassegna tutti i bagni femminile e poi entra in quelli maschili dove è nascosta marie, ma piscia e se ne va. miracolosamente il mostro se ne va senza continuare la ricerca. poi se ne va e marie lo insegue con la macchina del tizio massacrato nella stazione di servizio. per strade deserte e sterrati innaturalmente illuminati si arriva ad una serie di serre abbandonate. e qui marie e il mostro hanno lo scontro finale. marie ha la meglio e con estrema soddisfazione marie spappola la faccia al mostro con un legno attorcigliato di filo spinato. la lotta è tremenda. marie ha un mano intorno al collo mentre tiene schiacciato un foglio di plastica sulla faccia del mostro. ma non può morire perchè nonostante uno straziante grido liberatore, il mostro la insegue fino al furgone, fino a quando non libera alexe e fino a quando alexe non le dice di starle lontano e fino a quando alexe non le ficca il lungo coltello che lei stessa le aveva dato in un fianco. perchè il mostro omicida è lei. è marie in un continuo scambiarsi di ruolo e di immagine, alexe fugge in strada su di una macchina il cui conducente viene straziato da una sega circolare. il tanto bistrattato finale io non lo trovo assolutamente brutto e tirato via. anzi si confà benissimo allo spirito della storia e al cinema che aja ha voluto proporci. sadico fino alla nausea, colui che alcuni studiosi non vogliono chiamare mostro per non snaturarne la componente comunque umana, è qualcosa che non può essere umana. perchè un umano non potrebbe mai sostenere gli sguardi del padre o della madre di alexe prima di colpirli come li ha colpiti lei. niente di umano v'è più nella mente di marie, nemmeno l'amore per l'amica. un film enorme con un tour de force attoriale memorabile, dal sempre disgustoso nahon, alla sorprendente cecile de france stupenda nella scena dei bagni, passando per la scream queen maiwenn e i genitori di alexe.

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