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Alta tensione

Regia di Alexandre Aja vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Alta tensione

di giurista81
8 stelle

Autentico gioiello transalpino che si segnala tra i migliori horror del nuovo secolo ridicolizzando i teen-movie a stelle e strisce (dai quali si differenzia per un taglio decisamente più realistico e meno “scanzonato”). La sceneggiatura (voto: 6+) è semplicissima e tutt’altro che originale, ma viene capitalizzata al massimo dal notevole talento del giovane Ajà. Ben caratterizzato il serial killer che oltre ad essere un collezionista di souvenir (raccoglie le foto delle vittime) appare trasandato, glaciale, alcolizzato e decisamente perverso (si segnala la scena necrofila ad inizio film e quella con il fiammifero). Peccato per la parte finale in cui gli autori, probabilmente poco sicuri del lavoro svolto, per cercare di sorprendere lo spettatore (in realtà tendono a prenderlo in giro) inseriscono una piega thrilling che determina una serie di incongruenze (che non specifico per non rivelare troppo). Ampiamente sopra la media le prove degli attori (voto: 8+) tutti particolarmente convincenti con nota di merito per Cecile De France (voto: 8.5) (davvero molto brava e carina con un taglio cortissimo di capelli) e Philippe Nahon.
Da applausi la regia di Ajà (voto: 10) che riesce a creare una tensione incredibile ricorrendo ad una serie di riprese da diverse angolazioni e soprattutto ad degli effetti sonori inquietanti. Il tutto, poi, viene impreziosito dalle perfette recitazioni degli attori e da “zampate” gore in stile anni ‘70-’80 con decapitazioni e squartamenti vari (non per nulla il tutto è curato dal mitico Giannetto De Rossi, collaboratore dei migliori film di Lucio Fulci). Da ricordare, tra le tante, la scena con la protagonista nascosta all’interno di un armadio e l’assassino che sotto i suoi occhi si accanisce su una vittima e poi la terribile sequenza finale con la motosega.
Molto bella la fotografia, sufficiente la colonna sonora tra i cui pezzi si segnala il brano “Sarà perché Ti Amo” dei Ricchi & Poveri. In conclusione un film citazionista (tra i film citati “Non Aprite quella Porta”, “Halloween”, “Fight Club”, “Radio Killer”), ma che pur non introducendo niente di nuovo riesce a colpire lo spettatore per la cura con cui è stato realizzato e per la maestria del regista che sicuramente farà parlare di sé nel futuro. Per una volta il titolo non è fuorviante: agghiacciante. Voto: 8

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