Regia di Louis Leterrier vedi scheda film
C'è il Luc Besson, ma giusto a supervisionare, il Jet Li finto tonto che se la diverte e cerca anche di recitare (in gran parte assolvendo al compito, senza considerare la sua acclarata perizia nei funambolismi marziali), Morgan Freeman gigione paragnosta, un Bob Hoskins gran fetente, i Massive Attack che imperversano cucendo la trama da par loro ed una dolcissima Kerry Condon che rientra nel privatissimo palmares delle attrici che (m’)intrigano col minimo sforzo (come il Milan col Chievo..); oltre agli svariatissimi agganci a testati Slevin o Smokin Aces, e più o meno velate allusioni ad un improprio Wuxia o allo shaolin serviti in salsa tipicamente occidentale cucinata, come si diceva, dal Besson, ma senza sporcarsi tra i fornelli e lasciando pentole e mdp al diligente esecutore Leterrier, che già aveva ben impressionato con Transporter..
Insomma, per parlar male di questo adrenaline entertainment, bisogna averlo visto subito dopo, chessò, un Point Break... la storia può sembrare elementare ma si presta al classico ribaltamento dei punti di vista e riesce anche a coinvolgere anche emotivamente.
C’è un cattivo che ha addestrato allo scontro feroce un ragazzino come un cane da combattimento, ma la sensibilità latente avrà la sua parte nel riscatto esistenziale.
Accettiamolo come puro intrattenimento, godiamoci le caratterizzazioni, per quanto a volte forzate e paradossali, prendendo atto del buon risultato che svariate contaminazioni possono offrire.
Il sufflè non s’è affatto afflosciato. E di questi (e quei) tempi, non è poco.
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