Regia di Luigi Vanzi vedi scheda film
Inizia come una specie di parodia del film di gangster, sul tipo della "Stangata" o di "Bluff" con Celentano e Anthony Quinn, e mantiene un tono scanzonato fino al momento del guasto della macchina. Poi vira verso un mafia-movie alla Padrino con scene molto violente, quasi disturbanti, almeno per l'epoca e per il genere. Il soggetto del film è dello stesso protagonista Tony Anthony alias Tony Pettito, protagonista, con il regista Luigi Vanzi, di alcuni spaghetti western. Gli interpreti sono tutti corretti in questo film, con una particolare menzione per il solito malvagio interpretato con ottimo mestiere da Adolfo Celi, ma il film, pur non essendo una schifezza come altri prodotti dello stesso periodo, non è nemmeno quel granché.
Lucretia Love (alias Anna Morganti) se la cava discretamente, imparando alla svelta la legge delle quattro F: fatti furbo, fotti e fregatìnne.
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