Regia di Renato De Maria vedi scheda film
Nina è disperata, depressa, ha cominciato a mettersi i maglioni della nonna e singhiozza al microfono del centro commerciale hypertech dove lavora. Poi scappa via, e in preda a una crisi inciampa su un pomodoro (fuori campo) e cade a faccia in giù sulla scala mobile, che, a sua volta, implacabile continua il suo percorso perpetuo e trasporta la donna al piano di sotto, dove, peraltro, ci accorgiamo che la calza della poverina è sfilata (e il ginocchio sbucciato, ma quello è secondario). Scena notevole. Degne di merito anche: uno degli amanti di Nina (il più brutto, quello di "Grandi Domani"-argh!) si bomba la donna e poi se ne va, cantandole, all'apice di un fuori sync tutt'altro che ghezziano, "Tanta Voglia di lei" dei Pooh, a questo punto destinata a ritornare in auge come leit motiv di un cult. Cool. Ancora: siccome la richiesta del titolo (amatemi, suvvia!) è stata rivolta ad un target generico, anche le donne si sentono improvvisamente attratte da Nina, e così una lesbica direttamente uscita da vogue le piazza la lingua in bocca, prima di scoprire che non è altro che la fidanzata di Donatella Finocchiaro, anche lei lesbicissima, ma mica tanto sicura, tant'è che la devono imbruttire e truccare di nero per farcelo (e per farglielo capire). The elll-lll--llworld. Ancora: Isabella-Nina chiede a un dj "Mi metti la canzone che hai messo ieri?". Già. Un dj a serata quante canzoni può mettere? Tre? E lei per aiutarlo: "Quella che fa na-na-na". Perfetto. Lui ha capito. No, non è stata lei a cantare. E' stato il collagene autonomo del labbro superiore. Vintage-chic. Andate a vedere "Amatemi". In tutto c'è una sola scopata, con un reduce della guerra balcanica, dove non si vede niente. Le tette della Ferrari? Ok, se vi piace il genere "mature" posso anche passarle. Ma come minimo mi aspetta vo una scena sadomaso con frustata e borchia , visto che anche Isabella, in un impeto di sincerità, afferma di adorare quando un uomo la prende con violenza.
Ah, piccolo posscrittumm: il messaggio del film è che a quarantanni, se sei sola, dalla a tutti. Saranno tutti più contenti, anche il tuo datore di lavoro.
Una larva di donna lasciata dal marito si deprime, rinasce e diventa farfalla. E la da' a tutta Centovetrine.
Mi dispiace di svegliarti forse un uomo non sarò il mio posto è là.
Scena top: a Centovetrine si aggira il ladruncolo di libri. Agisce nell'ombra, si infila il tascabile Einaudi nel pacco, e corre via. Nessuno se ne accorge, tranne la dolce Nina, che stava guardando giusto lì. Discuteranno parecchio di letteratura. Direttamente da "Ovosodo" e MTV uno dei tanti residuati rispolverati per l'occasione. E' dimagrito per il troppo sforzo.
Direttamente da "No Man's Land", un attore slavo che parla in Italiano. Perchè l'omologazione culturale passa anche da Riccione.
Qui, le scene top abbondano. Ma nulla arriva alla sua espressione di dolore quando scopre che la sua amante l'ha tradita (quasi) con Nina. Si morde il labbro, la palpebra le parte isterica, gli zigomi reclamano un lifting. Insomma, è sconvolta. Poi torna insieme all'amica, e si tengon per mano con libidine. Ma sia chiaro: lei è l'uomo della coppia. Direttamente da un anno in cui la critica l'ha osannata come promessa del futuro, un attrice che si è volutamente scelta i peggiori ruoli da comprimari che ci fossero sul mercato. Giusto il tempo di finire nel dimenticatoio.
Dopo la fase depressione iniziale da film francese tristissimo contemporaneo, lo perdiamo e ogni tanto lo ritroviamo a fare il marito geloso sotto casa di Nina. Poverino. Potrebbe stare a Nina come De Maria sta ad Isabella Ferrari? Bah, speriamo di no.
Eccola. La perla di Cattolica che dorme sulle sdraio e gira per gli alberghi ad ore, che cammina da sola lungo i cavalcavia deserti alle tre di notte e si fa abbordare da serfisti e istruttori di jogging. Più sensuale di Paz Vega in "Lucia y el sexo", più emancipata di Licia Maglietta in "Agata e la tempesta", più provocante di Elisabetta Cavallotti in "Guardami". Eccitante quasi quanto Mara Venier in "Caramello da uno sconosciuto". Era dai tempi di "Sapore di mare" che non assistevamo ad un'immedesimazione grotowskiana simile della brava attrice-cantante-commissario. Voglio il suo labbro tumefatto appeso in camera.
Lo sguardo del regista sull'oggetto del proprio desiderio. De Maria fa il guardone ma poi ha paura che possa succedere qualcosa di brutto all'Isabellina e allora le dice "muovi solo le labbra di sopra, a sotto ce penso io". La riviera romagnola cosa 66 euro e 30 centesimi. un po' quanto l'incasso di questo film. Ci si pagano i cocktail con i biglietti della mia comitiva.
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