Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Questo film sta all'originale Mondo cane (Prosperi/Jacopetti/Cavara, 1962) come la Golosella sta alla Nutella, o come le Lacoste col coccodrillo contraffatto stanno alle originali: una squallida imitazione a basso costo, in pratica. Massi, che già con una lunga lista di poliziotteschi mediocri aveva dato prova di essere un regista mediocre, qui si lascia definitivamente andare e, con il pretesto del mondo movie (ancora abbastanza di moda, nonostante il quarto di secolo trascorso dal suo debutto), si getta a capofitto nel trash più becero. Nemmeno più c'è la parvenza di 'presa diretta', di testimonianza trasparente e imparziale degli avvenimenti scioccanti ritratti nei primi Mondo cane degli anni '60: qui siamo arrivati alla pura e semplice messa in scena, sensazionalismo gratuito, ma brutale (e povera di mezzi) tanto quanto basta da farsi riconoscere immediatamente. E quindi ben poco c'è da vedere: più che altro Mondo cane oggi è uno spettacolo a uso e consumo del pubblico del genere splatter, genere nel quale la pellicola sguazza ripetutamente. Scritto dal regista e da Gino Capone, vedrà persino arrivare un sequel: Mondo cane 2000: l'incredibile, diretto dallo stesso Massi tre anni più tardi. Cinema sciagurato. 1/10.
Stranezze e mostruosità dei giorni nostri in giro per il mondo: dalle tribù primitive alle metropoli superavanzate, fra transessuali che si fanno operare a Casablanca e corrieri della droga che trasportano dentro di loro sacche di cocaina, fra centri massaggi contro la frigidità e la diffusione dell'Aids.
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