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I leopardi di Churchill

Regia di Maurizio Pradeaux vedi scheda film

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La recensione su I leopardi di Churchill

di mm40
4 stelle

Seconda guerra mondiale, gli alleati progettano l'assalto a una diga tedesca. Uno stratagemma geniale permette di infiltrare un soldato fra le linee naziste: un inglese va a sostituire il gemello arruolatosi fra i tedeschi.

Terza regia per Maurizio Pradeaux, attivo nel cinema 'di genere' fra la metà degli anni Sessanta e la fine dei Settanta (più una pellicola diretta alla fine degli Ottanta), sostanzialmente una delle tante meteore che in quel periodo transitavano sui grandi schermi nostrani. Non disprezzabile comunque questo film di guerra, realizzato con mezzi modesti, ma non miseri e messo in scena in maniera sufficientemente avvincente. La sceneggiatura è frutto di una collaborazione a sei mani fra il regista, Arpad DeRiso e Federico De Urrutia; i primi due rappresentano la parte italiana della coproduzione, la presenza del terzo è invece in funzione dell'altra metà, quella spagnola. Richard Harrison (non impeccabile) è il protagonista, nel duplice ruolo di un soldato inglese e del suo gemello tedesco (per quanto il secondo compaia già morto alla prima scena): curiosamente, l'attore non è di nessuna delle due nazionalità, essendo in realtà americano; oltre a lui nel cast si trovano Giacomo Rossi Stuart, la splendida Pilar Velazquez, Helga Linè, Max Dean (alias Massimo Righi), Herbert Andress e, nel ruolo di un gerarca nazista (quale migliore per lui?), Klaus Kinski. Un tocco di ironia e uno di rosa assestati qua e là contribuiscono ad ammorbidire una storia altrimenti abbastanza macchinosa. 4/10.

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