Regia di Gionata Zarantonello vedi scheda film
L'idea c'è e l'esperimento ha più senso di tutte quelle sit-com a camera fissa che sono solo un'occasione di risparmio: costi zero lauti guadagni. Il protagonista è fotogenico, non c'è che dire. Però, la scenggiatura lascia molto a desiderare ed è troppo sopra le righe. si vede che ci hanno provato, ma dovevano metterci più impegno. Dato il concept, già al quanto stravagante e al limite dell'assurdo, occorreva una sceneggiatura di ferro sul fronte della sospensione dell'incredulità e della plausiblità dei fatti narrati. Non è che perché si tratta di una commedia allora ci si può stravaccare. No! Un nome per tutti: Billy Wilder. Oggi si fanno troppo le cose sull'onda dell'entusiasmo. Tutti sono in cerca del colpo di genio che dovrebbe portare fama e fortuna, magari in giro per festival piuttoso che ai botteghini. Questo tarlo è l'essenza dell'artistoide coatto contemporaneo (pulula di facce toste del genere; certo è che non possono tutti essere dei geni. Ma quelli che vogliono fare i grandi geni - de sta minchia, è il caso di dire - sono una vera sciagura dell'umanità) per cui tutto si riduce all'idea, al soggetto, poi, la realizzazione è secondaria. Basta quel po' di mestere. La figura del protagonista, aspirante scrittore, con quegli anelloni argentati è abbastanza adeguata alla realtà storica. Al cinema, come nelle altre arti, dovrebbe essere l'esatto contrario. La forma è più importante del contenuto. A parte, questo, ho apprezzato (ehm) l'idea di sdrammatizzare un argomento cruciale come questo per tante donne e tanti maschi - più etero che omo, non vi credete - condizionate (va bene una volta il plurale al femminile non se ne può più del becerume maschile) da un'educazioe catto-repressiva, sessuofobia. Poco a poco ci stiamo liberando e questo film lo testimonia. L'altra cosa che non mi ha entusiasmato è la fotografia. Troppo patinata e fluò. Si poteva davvero ricavare una commedia interessante e potente. Peccato. oltretutto mostrano anche un certo riguardo verso l'omosessualità, trattata con simpatia e con senibilità. Finalmente qualcosa si muove in fatto di coscienza collettiva. Onore al coraggio.
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