Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Un film essenzialmente tranquillo, non particolarmente avvincente o intrigante nella sceneggiatura quanto nel discorso metalinguistico. Nello specifico, sul cinema digitale e sullo statuto di realtà/verità che ad esso si possa o meno attribuire (il film è stato girato con due formati digitali diversi, distinguibili facilmente dalla pasta, dalle sgranature di quello di qualità inferiore, usato soprattutto per le cassette VHS presenti nella storia e per i flashback in stile super8). E in generale la regia è buona, corretta, non banale ma nemmeno particolarmente innovativa o originale. Ciò che abbassa drasticamente il voto sono le interpretazioni "non da oscar" (per usare una litote) e una sceneggiatura sempliciotta, poco interessante.
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