Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film
Originale rivisitazione di un classico dell'orrore, sapientemente diretta, particolarmente spietata e assolutamente frenetica ...
Sei amici decidono di raggiungere una località per assistere ad un evento sportivo. Durante un pernottamento hanno un contrattempo ad una delle due macchine. Uno strano personaggio che trasporta carcasse di animali morti si offre di portare due di loro, Wade e Carly (Elisha Cuthbert), ad una vicina stazione di servizio. Giunti nella piccola cittadina di Ambrose, i due notano un museo delle cere insolito: non ci sono tra le "statue" personaggi famosi, ma solo volti anonimi. Bo (Brian Van Holt) è il titolare della stazione di servizio, dopo aver abbandonato una liturgia funebre, accompagna la coppia a casa. È l'inizio di un incubo, perchè lui ed il fratello gemello Vincent (sempre Brian Van Holt) sono gli autori delle inquietanti rappresentazioni di cera e nascondono uno spaventoso segreto...
Remake di remake: eppure questa volta, pur se si tratta dell'ennesima versione portata sullo schermo, c'è qualcosa che resta ben impresso nella memoria: Jaume Collet-Serra ha un buon senso del ritmo e non si trascina indietro dinanzi allo splatter, realizzando un curioso ibrido tra Non aprite quella porta (il legame tra la coppia di gemelli, che non sono peraltro soli), l'originale Maschera di cera del 1933 e -a suo modo per le scene di melting- Horror in Bovery street. Forte di un buon budget (la produzione è Warner Bros, e dietro ci sta anche Robert Zemeckis), il regista mette in campo con gran classe un film serrato e violentissimo, che non risparmia momenti di pura cattiveria (citando qua e là a random: l'amputazione di un dito, un coltello conficcato nella gola spinto a fondo con un piede, un paletto appuntito che trapassa il cranio della Hilton, una statua di cera con all'interno una larva vivente dai cui occhi traspare tutto l'orrore che il male e la morte si portano appresso). Non è nemmeno da scordare il sensuale strip di Paris Hilton che -pur rimanendo con rosse mutandine- contribuisce anch'esso a far "tremare i polsi" (per tutt'altre ragioni che horror). Considerato dove ultimamente il genere sta andando a parare (Blumhouse e Ghosthouse) prodotti di questo livello sono da rimpiangere. Se proprio gli si vuole trovare un punto debole, questo potrebbe essere limitrofo al finale: che ha qualcosa di magnetico, ma sfuma (meglio si squaglia) nella eccessiva conclusione girata in computer grafica. In seguito Collet-Serra darà conferma dell'evidente talento dietro la macchina da presa girando l'interessante Orphan (2009) e -soprattutto- l'incantevole Paradise Beach (2016).
Curiosità
Il film in proiezione nella cittadina, del quale -oltre al manifesto- s'intravede anche una scena, è Che fine ha fatto Baby Jane?
Curiosità 2
Paris Hilton si prende in giro con umorismo, esibendosi all'inizio (mentre è in macchina e fuori campo, purtroppo) nella specialità per la quale è diventata celebre...
L'edizione in Dvd della Warner Bros è perfetta: film nel formato anamorfico 1.85:1 con audio 5.1. Vano extra interessante composto da: backstage, effetti speciali, gag, scena eliminata, promozione del film del coproduttore Joel Silver. Durata della versione: 1h49m05s.
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