Regia di Jaume Collet-Serra vedi scheda film
Horror (e non remake di film omonimi) assai banale, eppure discretamente efficace che riciclando l'idea di base (ma solo quella) del romanzo del geniale Gaston Leroux, "La maschera di cera" - si rifà proprio allo spunto della mania del protagonista principale di trasformare in statue di cera persone sia vive che morte da poco - offre una trama coinvolgente, ben sviluppata, ben ritmata e ricca di tensione a partire però solo dal secondo tempo (perchè il primo è assai più tranquillo ed un po' anonimo ed inconsistente). In realtà il film, poco popolare nel nostro paese, ma quasi un cult negli Usa, possiede tutti i clichè del genere a cui appartiene e quindi non dovrebbe essere tutto questo granchè, se non fosse per il fatto che è stilisticamente ben studiato in ogni dettaglio: cast poco conosciuto e televisivo, ma in grado di offrire una recitazione più che valida, ricca di personalità e di espressività; trucchi ed effetti speciali non troppo moderni ed eccessivi e quindi più impressionanti e convincenti del previsto; splatter ben dosato; musiche adeguate e tanti altri elementi di effetto, seppur "stereotipati", come il maniaco che colleziona carne morta e che ha un ruolo misterioso nella storia; la città deserta e fantasma dimenticata da molti, che è diventata un vero e proprio cimitero di cadaveri cerati (anzichè un museo); i protagonisti che durante il tipico viaggio all'apparenza innocuo, iniziano a morire uno alla volta, ma tutti in maniera raccapricciante, uccisi dal freak della situazione che copre il proprio viso deforme con la classica maschera di cera e che nasconde anche un altro segreto orribile (la foto dei due gemelli siamesi è veramente inquietante); la casa degli orrori dalla quale sarà difficile uscire vivi; il finale inconcludente lasciato parzialmente aperto ecc.
Insomma, tutto funziona, assoggettando e suggestionando lo spettatore mediamente impressionabile ed ingenuo.
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