Quando un cammello albino viene rifiutato dalla madre, è necessario l'intervento di un musicista per un rituale che le faccia cambiare idea e permetta il reinserimento nel gruppo.
Note
L'opera, a metà tra la fiction e il documentario, è anche ben congegnata, e non ci si meraviglia se lo strazio della bestiola è anche un po' il nostro, che proviamo pena per la sua sorte crudele. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Se l'intento era quello di raccontare le cose della vita (una civiltà? una società?) attraverso l'animale, eravamo troppo obnubilati dalle lacrime per capirlo.
Il documentario sta vivendo, ormai da un bel po’, una fortunata stagione: The Corporation, Super Size Me, The Take, e quest’ennesima prova, La storia del cammello che piange: un docu-dramma di due giovani registi, l’italiano Luigi Falorni e la mongola Byambasuren Davaa. L’unico film italiano giunto alle nomination nell’ultima edizione degli Oscar. Anche questa pellicola, come tutte le… leggi tutto
Dai tempi di Bambi, il cinema non ha mai smesso di riproporre il tema dell'amore materno in tutte le sue salse. A questo giro è il turno di mamma cammello, che nel bel mezzo del deserto mongolo ha messo al mondo un piccolo albino. La genitrice non vuole saperne di allattarlo e gli sforzi propiziatori dei mandriani per avvicinare il cucciolo alla tetta materna sembrano inutili. Fino al… leggi tutto
Dai tempi di Bambi, il cinema non ha mai smesso di riproporre il tema dell'amore materno in tutte le sue salse. A questo giro è il turno di mamma cammello, che nel bel mezzo del deserto mongolo ha messo al mondo un piccolo albino. La genitrice non vuole saperne di allattarlo e gli sforzi propiziatori dei mandriani per avvicinare il cucciolo alla tetta materna sembrano inutili. Fino al…
Recensione col vecchio nickname Titanic900: "E' bello perchè semplice, intelligente e curioso. Raccontare di popoli lontani da noio è sempre una cosa ben fatta. A volte prevale la noia,perchè noi abituati ad un altro tipo di cinema, non reggiamo tutto in un boccone una visione lunga come questa, ma per la maggior parte della pellicola non ci sono problemi."
E' un film che mi è rimasto nel cuore , alcuni aspetti mi hanno profondamente colpito: la completa unione e condivisione a mio avviso, di mondi diversi quali quello animale e quello umano, La totale compartecipazione di tutti verso il dolore che viene riconosciuto, accettato accolto e pianto; la forza del femmineo che riesce a sintonizzarsi e a far piangere tutto il…
E' bello perchè semplice, intelligente e curioso. Raccontare di popoli lontani da noio è sempre una cosa ben fatta. A volte prevale la noia,perchè noi abituati adun altro tipo di cinema, nn reggiamo tutto in un boccone una visione lunga cm questa, ma per la maggior parte della pellicola nn ci sono problemi.
Darei un bel voto al regista che è riuscito a far parlare e dialogare degli animali, così estranei alla nostra cultura, semplicemente con i loro versi e i loro atteggiamenti, tanto da renderli molto vicini alle modalità relazionali degli esseri umani. Per il resto, sfido chiunque a resistere 90 min di fronte al verso di due cammelli e a una tribù mongola sottotitolata. Un esperimento…
Cosa sono l'incomprensione, la paura dell'ignoto, la solitudine, l'abbandono, il dolore, il pentimento, il perdono e l'amore? Ce lo testimoniano due nuovi grandi attori. Unico particolare e che i due interpreti sono cammelli e che la storia che ci raccontano non è affatto un film.
Incredibile fenomeno da passaparola, La storia del cammello che piange ha fatto pienone di attenzioni spettatoriali e critiche nei festival in cui è stato presentato. Le ragioni sono abbastanza misteriose. Forse il manifesto, col faccione del cammello in primo piano. Forse la furbizia della promozione. Forse il bisogno di sentimenti edificanti, che negli umani oggi sembrano robotici, quindi è…
Il documentario sta vivendo, ormai da un bel po’, una fortunata stagione: The Corporation, Super Size Me, The Take, e quest’ennesima prova, La storia del cammello che piange: un docu-dramma di due giovani registi, l’italiano Luigi Falorni e la mongola Byambasuren Davaa. L’unico film italiano giunto alle nomination nell’ultima edizione degli Oscar. Anche questa pellicola, come tutte le…
Delicato e commovente colpisce al cuore per la sua semplicità e genuinità. Sicuramente una tesi di laurea che si spera faccia il gioro del mondo e duri a lungo nelle sale. Non mi e' stato possibile pero' non provare anche un brivido di inquietudine e tristezza dinnanzi il dominio dell'uomo sulle bestie, per quanto in questo caso sia pieno di rispetto e di gratitudine.
Un documentario un po' lento e faticoso da seguire ma anche affascinante nel suo raccontare la vita, i riti dei pastori del deserto del Gobi. Un vita ancora semplice che si tramanda di generazione in generazione sempre uguale a se' stessa, dove la musica può portare una cammella ad allattare il suo piccolo che dopo un parto difficile ha rifiutato.
Ma la globalizzazione incombe anche lì il…
Definirlo documentario parrebbe quasi riduttivo, vista la capacità di emozionare, la bellezza dei paesaggi, l'intensità con cui i protagonisti ti inseriscono nella loro vita quotidiana, fatta di cose semplici, che la nostra "civiltà" ha dimenticato. Un film che ti resta dentro.
La magia delle tradizioni, del canto e della musica tocca nel profondo, andatelo a vedere
Il commento più divertente – tra il plauso generale della critica e del pubblico che dovunque ha accolto la proiezione del documentario “La storia del cammello che piange” – è quello di Derek Elley del Variety: “ Se mai gli Oscar inventassero un Premio per la Migliore Interpretazione Animale, il cammello Ingen Temme e il piccolo Botok dovrebbero essere i primi a riceverlo!” E come…
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Commenti (4) vedi tutti
Semplicemente sublime.
commento di anonimo (27615)Ricordo un buon docu-fiction immerso nella natura e negli occhi del cammello…che piange…me ne ero totalmente scordato di questo film…
commento di carlos briganteStilisticamente impeccabile, storia molto bella, un po' troppo poco cinematografico anche per un documentario
commento di fra_pagaCommovente e poetico… non adatto certamente a qualsiasi genere di pubblico, un'opera che merita per quello che cerca di insegnare.
commento di MondoMarcio