Regia di Ray Calloway (Mario Colucci) vedi scheda film
Western italiano diretto dal mediocre Mario Colucci, qui al primo dei suoi due film, che denota evidenti problemi di budget e una sceneggiatura (dello stesso Colucci) priva di mordente.
Il film parte in modo lentissimo, ci vogliono trenta minuti per intuire la natura del soggetto, peraltro banale. Abbiamo un tesoro nascosto, un vecchio bullo di paese (il bravo Ireland) che lo ricerca e lo straniero di passaggio (il pessimo e addormentato Gianni Medici) che arriva a mettergli i bastoni tra le ruote dopo aver conquistato la moglie (Loredana Nusciak, la prostituta in Django). Finale assurdo dove i due vedono sfumare l'oro che si sparge nel vento.
Colucci non apporta nulla di nuovo al genere, gira in modo stanco, tendente a ingiustificate dilatazioni delle sequenze, senza regalare sequenze degne di nota se non qualche scorcio sadico in cui vediamo il protagonista subire un numero interminabile di frustate al cospetto di Ireland. Sorte similare era in precedenza toccata alla Nusciak, ma in modo per nulla spettacolare e con scarsa cura del trucco (non si vede neanche uno squarcio sulla camicia).
I personaggi non sono caratterizzati, il cast artistico è poverissimo con molti attori con filmografie che non raggiungono nemmeno i dieci film,
Il ruolo della bella di turno va alla semisconosciuta Conny Caracciolo che poi tanto bella non lo è neppure.
Particina incolore per Remo Capitani (il Mescal de Lo Chiamavano Trinità), ruolo da pistolero vigliacco per il caratterista Ivan Scratuglia che arriva ad avere addirittura una crisi di panico.
Ireland se la cava discretamente, ma le sue apparizioni sono limitate.
Spoglie oltre l'inverosimile le scenografie e il villaggio western, fotografia pessima di Giuseppe Aquari. La main theme di Lavagnino invece è carina, a differenza del resto della colonna sonora che è stridente e fastidiosa. Un western da dimenticare, molto noioso. Voto: 4.5
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