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Vendetta per vendetta

Regia di Ray Calloway (Mario Colucci) vedi scheda film

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La recensione su Vendetta per vendetta

di scapigliato
8 stelle

La fortuna degli spaghetti-western e il loro status di pellicole culto sta proprio nelle anomalie di film come quello di Mario Colucci. Fin dall'inizio il film è immerso in un'atmosfera rarefatta, strana, aliena. Ha i toni, i ritmi e anche il commento musicale di un vecchio film di samurai. C'è un pistolero  (John Hamilton) che arriva in paese e seduce la moglie di un esaltato ex graduato sudista (John Ireland). Il Maggiore li scopre e uccide la moglie a suon di frustate. Se il pistolero, un mezzosangue di nome Chaliko, non verrà ucciso è solo perchè il Maggiore crede che lui sappia dov'è l'oro che la moglie aveva nascosto. Inzia così a torturarlo in una scena di tensione sado-erotica magistrale, come ne è un po' pervaso tutto il film. Ma sarà il finale a stridere - genialmente oppure no? - con il resto del film: l'oro si disperde nel vento e la resa dei conti viene bypassata con grasse risate. L'anomalia del film di Colucci sta tutta in quella tensione sado-erotica che permea tutta la pellicola: dalle frustate fatali occorse alla moglie (Loredana Nusciak), alla tortura di Chaliko, a quella del cantinero, per non parlare degli uomini del Maggiore, tutti con connotati sadici ed erotici: uno su tutti il pistolero dandy di Scatruglia, in mise à la Gary Cooper, che non solo cela una tensione omosessuale, trasversale tra l'altro negli altri componenti della banda, ma pure una tensione al sadico  - stessa tensione/piacere avvisabile in Chaliko quando viene frustato. Le componenti erotiche e sado-erotiche del film ne fanno la cifra autoriale perchè rivelano ciò che in altri western, soprattutto quelli classici americani, veniva taciuto o semplicemente alluso. Il film infatti fa il paio con Se Sei Vivo Spara! del grande Giulio Questi, uscito l'anno prima. La banda del Maggiore ricorda quella del Zorro di Camardiel. Là, l'efebico Ray Lovelock veniva abusato sessualmente dall'intera masnada di cow-gay, in Vendetta per Vendetta invece il tutto viene sublimato nelle fustigazioni, nelle torture: insomma nel sadomaso, dove la frusta, come oggetto feticista, è anche il prolungamento sessuale di chi la usa. Un western quindi non solo atipico, ma disturbante. Anche senza una regia perfetta il film si nota all'interno del panorama western italiano per queste atmosfere sadiane sospese tra la frustrazione eterosessuale e l'appagamento omosessuale che è, si sa, la tensione erotica per eccellenza dell'essere umano.

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