Regia di Luigi Capuano vedi scheda film
La calata dei Barbari sta per sconvolgere la placida vita di Roma. L’imperatore Valentiniano III non sembra in grado di contrastare l’avanzata dei nemici, ma per fortuna dell’Urbe ci penserà un manipolo di coraggiosi gladiatori.
Il classico film(etto) pseudostorico che prende spunto da vicende realmente avvenute per romanzare abbondantemente, per mettere insomma in scena duelli, tradimenti, passioni e ardimento con uno scontato lieto fine nel quale la punizione dei cattivi non passa in secondo piano rispetto al trionfo dei buoni; questo è La vendetta dei gladiatori, che racconta la discesa dei Vandali nel 454 Dopo Cristo e l’eroico contrasto offerto loro da parte di sei invincibili guerrieri. Per Luigi Capuano, uno abituato a girare anche 3 o 4 pellicole l’anno, questo è solamente un lavoro di routine; il budget molto risicato si percepisce già da scenografie e costumi, ma una rapida occhiata al cast conferma la natura (abbastanza) poveristica del prodotto: Mickey (accreditato Michey sui titoli di testa) Hargitay, Livio Lorenzon, Andrea Checchi, Roldano Lupi, Giovanni Cianfriglia, José Greci, Nerio Bernardi, Benito Stefanelli e Andreina Paul sono i nomi principali sul set. La confezione è doverosamente spartana e il discreto ritmo non basta ad appassionare lo spettatore a un’opera così visibilmente raffazzonata; Capuano firma anche il soggetto insieme ad Arpad DeRiso, che scrive la sceneggiatura con Roberto Gianviti. A conti fatti, non il più memorabile fra i ‘sandaloni’ a base di gladiatori che in quegli anni uscivano copiosi in sala. 2,5/10.
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