Regia di Chang Cheh vedi scheda film
E stavolta le furie gialle mi hanno dato parecchia soddisfazione... non solo perchè ci sono due graziose fanciulle, una vestita da contadina, l'altra lei pure da contadina ma di lusso, con colori sgargianti ed una spada sulla schiena, ma anche per la trama, la convinzione degli attori, i paesaggi stupendamente ben colorati, personaggi ben disegnati e mossi da motivazioni più che accettabili... insomma, un film sopra la media.
Un discepolo sacrifica la propria vita per salvare quella del suo Maestro di arti marziali Qi Rufeng (Chang Pei-Shan), ma prima di morire ottiene da questi la promessa di prendersi cura di suo figlio Fang Gang (interpretato per tutto il resto del film, ma non qui dove è ancora bambino, da Jimmy Wang Yu), che raccoglie da terra la spada spezzata del padre che lo accompagnerà in seguito. Cresciuto, viene sbeffeggiato dai compagni a causa delle sue umili origini, compresa Qi Pei (Pan Ying-Tzu), la figlia del Maestro innamorata di lui ma che ha difficoltà a incontrare un vero canale di comunicazione con lui. Sfidato dai tre ad affrontarli nel bosco di notte, lontano dagli occhi di Qi Rufeng, che ha ormai deciso di eleggerlo suo successore, decide di andarsene, per evitare discordie nella famiglia a causa sua, ma ripromettendosi un giorno di ricompensare il Maestro.
I tre "fratelli nella lotta" lo raggiungono e hanno la peggio, ed addirittura Fang Gang batte in un combattimento a mani nude Qi Pei, che rimane umiliata. Proprio quando Fang Gang si avvicina alla ragazza in ginocchio per farsi perdonare, questa gli taglia un braccio con la spada, inaugurando la fortunata serie dello Spadaccino Monco. Nonostante il dolore, Fang Gang si avvicina alla ragazza, sorpresa della sua stessa azione vigliacca, con il pugno alzato, ma lo abbassa senza colpirla e scompare nella notte, nonostante il Maestro appena accorso organizzi una ricerca.
Lo salva la giovane contadina Xiao Man (Chiao Chiao), nella cui casa impara a lottare con una mano sola, e si rivela l'unico capace di tenere testa al terribile villain baffuto "Diavolo dal Braccio Lungo" (Yang Chi-Ching) (veramente uno sballo la sua risata a mitraglia), che non vediamo mai in volto fino alle scene finali.
La musica è molto bella, la maggior parte delle scene di combattimenti è però avvolta dal silenzio rotto dal clangore delle spade.
Alcuni combattimenti sono coreografati benissimo, si parte perfino dal primo piano di una spada immobile per entrare nel vivo dell'azione.
Il finale non ha certo la forza di molti western classici, ma mi è piaciuto, in mancanza di una stella o di una colt da buttare nella polvere, Fang Gang ci butta la spada spezzata, dichiarando che non lotterà mai più, e il Maestro spezza anche la propria.
Fang Gang torna da Xiao Man, e insieme cominciano il cammino verso una vita pacifica e semplice da contadini.
Sull'interpretazione di Lina Chiao
Chiao Chiao (^ ^) (non "Lina Chiao") è l'umile contadina che salva la vita del protagonista e lo convince a lasciare la lotta. Brava, rende bene l'umiltà coraggiosa del suo personaggio.
Sull'interpretazione di Angela Pan
Pan Ying-Tzu (^ ^) (non "Angela Pan") è la figlia viziata del Maestro, splendidamente vestita di verde e con la spada sulla schiena.
Chiao Chiao (^ ^) (non "Lina Chiao") è l'umile contadina che salva la vita del protagonista e lo convince a lasciare la lotta. Brava, rende bene l'umiltà coraggiosa del suo personaggio.
Pan Ying-Tzu (^ ^) (non "Angela Pan") è la figlia viziata del Maestro, splendidamente vestita di verde e con la spada sulla schiena.
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