Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Un'altra vita: per ricominciare daccapo, trovare nuovamente sè stessi, mettersi alla prova in maniera radicale; questa sceneggiatura di Mazzacurati e Franco Bernini (già collaboratore nei precedenti Notte italiana e Il prete bello) però non affronta la questione dall'avventuroso punto di vista della protagonista di tale drastica scelta (Alia, la ragazza che dal nulla arriva e nel nulla vorrebbe scomparire), ma da quello angosciato di chi, questa scelta, può solo osservarla dall'esterno e cercare di rispettarla per quanto possibile. Una prospettiva originale per una problematica, quella dell'immigrazione, che di lì a qualche anno investirà di prepotenza il cinema italiano; è giusto rilevare l'acuta sensibilità ai cambiamenti sociali di cui Mazzacurati dispone, sebbene per una volta non operi nell'amata-criticata provincia, bensì nella Roma popolare. Forse questo Un'altra vita pecca un po' nella costruzione dei personaggi, che paiono meno vivi, meno definiti dell'usuale, anche in futuro, per il regista; restano comunque da sottolineare le belle prestazioni di Silvio Orlando, Claudio Amendola (David di Donatello per lui), Adrianna Biedrzynska (già in un episodio del decalogo di Kieslowski), con ruoli minori affidati a Kim Rossi Stuart, Giorgio Tirabassi, Antonello Fassari e Monica Scattini. Colonna sonora di poco impatto a cura di Ralph Towner, compositore e jazzista americano trasferitosi in Italia. Le due prossime pellicole di Mazzacurati torneranno sul tema dell'est Europa (Il toro e Vesna va veloce). 5,5/10.
Saverio, dentista divorziato, conosce Alia, immigrata dell'est in difficoltà; la prende con sè e se ne innamora. Ma un giorno Alia scompare e Saverio comincia a indagare sulle sue tracce...
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