Saverio dentista trentenne che conduce una vita schiva e solitaria, conosce per caso Alia, un'immigrata russa a Roma, ed è spinto ad aiutarla. Anche se la donna sparisce subito, Saverio ne è rimasto colpito e va alla sua ricerca, scoprendo un mondo di violenze a lui estraneo e, forse, cambiando la sua vita.
Note
Il regista padovano Carlo Mazzacurati in questo suo terzo film (dopo "Notte italiana" e "Il prete bello") alterna toni drammatici a momenti ironici, e mostra l'altra faccia di una realtà sconosciuta a coloro che si rinchiudono nella loro corazza di insensibilità. Silvio Orlando nel ruolo del dentista è bravissimo.
Film vedibile, ma poco riuscito, nonostante il buon cast. Tra "Notte italiana" e "Il toro", "Un'altra vita" testimonia, insieme al "Prete bello", l'impasse creativa che in quel periodo attanagliava Mazzacurati.
Un malinconico dentista separato vede piombarsi nel suo appartamento studio della capitale una ragazza russa stravolta e con un incisivo rotto. Alia è misteriosa e sfuggente, Saverio se ne innamora perdutamente ma lei sparisce. Nel tentativo di rintracciarla entra in contatto con persone e un mondo lontano dal suo (dal quartiere Esquilino alla periferia di Tor Bella Monaca). In… leggi tutto
Che bello il cinema di Mazzacurati. Un cinema che si nutre dei paesaggi, in questo caso di una Roma notturna come lo sguardo di un bravissimo Silvio Orlando, malinconico e disperato, in un perenne inseguimento di un'altra vita, ovvero di un amore impossibile. O chissà. Prime tematiche, 1992, legate all'immigrazione. Un film che ricorda una qualunque bella canzone di Ivano Fossati. Che, non a… leggi tutto
Un'altra vita: per ricominciare daccapo, trovare nuovamente sè stessi, mettersi alla prova in maniera radicale; questa sceneggiatura di Mazzacurati e Franco Bernini (già collaboratore nei precedenti Notte italiana e Il prete bello) però non affronta la questione dall'avventuroso punto di vista della protagonista di tale drastica scelta (Alia, la ragazza che dal nulla arriva… leggi tutto
Lo sguardo sottile e chiaro…gentile, colto, spiritoso, discreto, intellettuale curioso…così lo hanno descritto nei giornali di oggi Michele Serra e Alberto Crespi e così era il suo cinema, impastato della prosa…
Ci ha lasciato, a soli 57 anni, dopo una lunga malattia, il regista Carlo Mazzacurati. Nato a Padova nel 1956, dopo gli studi al DAMS di Bologna negli anni settanta, debutta alla regia, grazie alla produzione di Nanni…
Che bello il cinema di Mazzacurati. Un cinema che si nutre dei paesaggi, in questo caso di una Roma notturna come lo sguardo di un bravissimo Silvio Orlando, malinconico e disperato, in un perenne inseguimento di un'altra vita, ovvero di un amore impossibile. O chissà. Prime tematiche, 1992, legate all'immigrazione. Un film che ricorda una qualunque bella canzone di Ivano Fossati. Che, non a…
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Un malinconico dentista separato vede piombarsi nel suo appartamento studio della capitale una ragazza russa stravolta e con un incisivo rotto. Alia è misteriosa e sfuggente, Saverio se ne innamora perdutamente ma lei sparisce. Nel tentativo di rintracciarla entra in contatto con persone e un mondo lontano dal suo (dal quartiere Esquilino alla periferia di Tor Bella Monaca). In…
E dopo ieri sera, passata tra le paranoie mentali di un cervello labirintistico (il mio), si deve ora sorridere alla vita e stare meglio...allora nn è 3 ma 4 il voto di storia-diritto e a mia madre l'ho detto …
ritratto di un "matto"
genio precoce
folle invasato
fanatico perso di cinema, elide la carne, (s)ragiona
un anno di servizio civile come obiettore di coscienza
dieci romanzi all'attivo e circa mille playlist
due…
Questo film, a differenza degli altri di Mazzacurati, è ambientato a Roma anzichè nella sua terra di origine. Questo, secondo me, gli toglie un fascino malinconico tipico della nebbiosa pianura padana che la capitale non ha. Mazzacurati prende qui in esame uno degli aspetti che più degradano Roma, tra storie di immigrazione, droghe,gioco d'azzardo e sballi serali. Gente insoddisfatta delle…
Ho visto di recente una rassegna a lui dedicata. Mi ha colpito molto il modo in cui descrive i personaggi. Molto spesso malinconici, tristi, veri. Tanti primi piani. Il finale dei suoi film non è mai banale o…
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Commenti (1) vedi tutti
Film vedibile, ma poco riuscito, nonostante il buon cast. Tra "Notte italiana" e "Il toro", "Un'altra vita" testimonia, insieme al "Prete bello", l'impasse creativa che in quel periodo attanagliava Mazzacurati.
commento di sasso67