Regia di Guido Malatesta vedi scheda film
Un preziosissimo diamante viene sottratto alla regina d'Inghilterra. Del ritrovamento si incaricano i servizi segreti britannici, che dovranno faticare non poco fra tragicomiche disavventure attorno al mondo per finire... al manicomio.
Commedia brillante condita da situazioni rocambolesche e personaggetti sopra le righe, Riuscirà il nostro eroe a ritrovare il più grande diamante del mondo? è uno degli spy movies più smaccatamente comici prodotti dal sottobosco 'di genere' nostrano, ma è anche una pellicola palesemente miserrima in quanto a budget e peggio ancora dal punto di vista della realizzazione tecnica. La sceneggiatura del regista e di Piero Sciumè non va da nessuna parte, anzi va dappertutto (Medio oriente, Montecarlo, Germania...), ma senza avere nulla da dire di particolarmente impressionante; anche gli interpreti fanno ben poca riuscita, a partire dal protagonista Ray Danton, americano solitamente impiegato in serie televisive d'oltreoceano e ben più raramente attivo nel nostro cinema. Al suo fianco si possono citare i nomi di Agnes (sorella minore di Catherine) Spaak, Francesco Mulè, Pamela Tudor, Daniele Vargas e pure di Carlo Pisacane in un ruolino di contorno. Non sono granchè neppure le musiche di Gianni Boncompagni, strano a dirsi, mentre sono ben noti i limiti di Guido Malatesta dietro la macchina da presa, peraltro qui per l'ultima volta in carriera. Il titolo chiaramente si ispira a quello del successo del 1968 di Ettore Scola, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?. 2,5/10.
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