Regia di Ruggero Deodato vedi scheda film
C’è la leggerezza del cinema d’avventura e c’è il tormento del survival-movie. Poi c’è la ruggente regia di Deodato, che perlustra i corpi e i volti dei personaggi e diventa tutt’uno con la sinfonica flora della foresta malese. Nessun sottotesto antropologico o politico, la sostanza per una volta è la forma stessa. Stratificata la fotografia di Marcello Masciocchi; perfetti Massimo Foschi e Ivan Rassimov.
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