Regia di Duccio Tessari vedi scheda film
Prodotto di genere realizzato abbastanza frettolosamente, su una sceneggiatura del dozzinale (ma non sempre da disprezzare) Ernesto Gastaldi, L'uomo senza memoria trova le sue doti migliori in un intreccio non particolarmente sofisticato, ma dalla giusta tensione e quindi nelle scelte di regia di Tessari, volte a mantenere alta l'atmosfera ansiogena della trama. Ma, appunto, siamo sempre all'interno del suddetto genere: personaggi poco approfonditi, scene curate il giusto, dialoghi non sempre originalissimi, un cast di scarso spessore che vede in prima linea il traballante Luc Merenda e, al suo fianco, la solita bella presenza femminile (in questo caso Senta Berger, anche dotata come interprete). Fra gli altri attori compaiono Umberto Orsini, Anita Strindberg e Tom Felleghy: i mezzi sono questi. Ma Tessari sa sfruttarli senza fare grossi danni e la storia si lascia seguire, verso il turbine risolutivo del finale. Le discrete musiche di Gianni Ferrio sono probabilmente la cosa migliore di tutto il lavoro. 4,5/10.
Un uomo, dopo aver perso la memoria, viene perseguitato da un'organizzazione criminale che gli chiede conto di una partita di droga. Lui, che è tornato alla quieta vita con moglie e figlio, non ne sa nulla.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta