Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Uno dei migliori film di Chabrol. Bretagna. Un uomo, il cui figlio è stato ucciso da un pirata della strada, decide di vendicarsi, come recita per una volta adeguatamente il titolo italiano. Vengono in mente “La sposa in nero” di François Truffaut e “Un borghese piccolo piccolo” di Mario Monicelli. Ecco dunque un terzo capolavoro sul tema della vendetta privata (ma ne esistono decine), questa volta a cura di Claude Chabrol. Come spesso accade con il maestro, la vicenda si svolge in ambienti di provincia francese, osservati con acutezza e realismo. I personaggi vengono scavati nell’intimo delle loro emozioni e sentimenti, a cominciare dal protagonista, guidato più dal dolore che dall’odio, nonostante la caparbietà con cui persegue il suo obiettivo. La sua ricerca è scandita dagli appunti che scrive con inchiostro rosso in un’agendina nera. Dopo settimane di ricerche nella regione dell’incidente, aiutato anche dal caso, riesce ad individuare la sua preda. Siamo già oltre la metà del film ed è qui che irrompe sulla scena il personaggio incarnato da Jean Yanne, l’impunito pirata della strada. Il registro cambia: dal dramma si passa al thriller, la tensione sale di minuto in minuto e Yanne surclassa tutti i pur bravi attori, con una prestazione magistrale. Cattivo, cinico, volgare, riesce a farsi odiare da tutti: dal suo inseguitore a suo figlio, passando per sua moglie, sua cognata e... noi pubblico. Il finale riserva un paio di sorprese che sarebbe di cattivo gusto rivelare, ammesso e non concesso che questo impeccabile film di Chabrol sia ancora in circolazione in Italia. E dire che si tratta di una co-produzione italo-francese! L’unica speranza è che giaccia nei magazzini di una qualche rete televisiva, essendo il dvd introvabile, sia doppiato che sottotitolato.
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