Regia di Terence Fisher vedi scheda film
L’opulenza decorativa e i toni teatrali riflettono i caratteri e lo stile di casa Hammer, ma il tocco registico di Fisher conferisce al racconto uno smalto psyco-morboso tutto suo. Un horror fantascientifico dal profumo fumoso e magnetico, preciso nel delineare lo status ontologico del protagonista, il cui corpo è oggetto, pensiero, itinerario e bersaglio di pulsioni amorali e (auto)distruttive. Seducente, allucinato e straordinariamente inquietante Anton Driffing.
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